Poiché io sono l’Eterno, il tuo DIO, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore. Ho dato l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba, al tuo posto.

tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto".

IO sono l’Eterno, il vostro Santo, il creatore d’Israele, il vostro re«.

Il popolo che mi sono formato proclamerà le mie lodi.

Cosí dice l’Eterno, il tuo Redentore, il Santo d’Israele: »Io sono l’Eterno, il tuo DIO, che ti insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire.

Invocami e io ti risponderò, e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci.

Cosí dice il Signore, l’Eterno: »Sarò nuovamente supplicato dalla casa d’Israele di compiere questo per loro: io moltiplicherò i loro uomini come un gregge.

perché implorassero misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo segreto, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia.

nel primo anno del suo regno, io, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni in cui, secondo la parola dell’Eterno indirizzata al profeta Geremia, dovevano essere portate a compimento le desolazioni di Gerusalemme, è cioè settant’anni.

Volsi quindi la mia faccia verso il Signore DIO, per cercarlo con preghiera e suppliche, col digiuno, col sacco e con la cenere.

Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo.

Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui. E il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con un’inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni.

Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete.

Io dicevo: »Quanto volentieri ti collocherei tra i miei figli e ti darei un paese delizioso, una splendida eredità fra tutte le nazioni« Dicevo: »Tu mi chiamerai: Padre mio!, e non ti allontanerai piú da me«

»In quel tempo«, dice l’Eterno, »io sarò il DIO di tutte le famiglie d’Israele, ed esse saranno il mio popolo«.

Verranno piangendo, li condurrò con suppliche. Li farò camminare lungo corsi d’acqua, per una via diritta sulla quale non inciamperanno, perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.

Tuttavia il numero dei figli d’Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. E avverrà che invece di essere detto loro: »Voi non siete mio popolo« sarà loro detto: »Siete figli del Dio vivente«

che sono Israeliti, dei quali sono l’adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse;

Tuttavia non è che la parola di Dio sia caduta a terra, poiché non tutti quelli che sono d’Israele sono Israele.

Cioè non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie.

e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Onnipotente«.

perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesú.

Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesú.

ma quando vedrà i suoi figli, l’opera delle mie mani nel suo mezzo, essi santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il DIO d’Israele.

tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto".

Tutti quelli del tuo popolo saranno giusti; essi possederanno il paese per sempre, il germoglio da me piantato, l’opera delle mie mani, per manifestare la mia gloria.

Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesú per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.

E quegli disse: »Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba«. Ma Giacobbe disse: »Non ti lascerò andare, se non mi avrai prima benedetto!«.

Ora i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrificio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: »Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico«.

Il giorno che l’Eterno diede gli Amorei nelle mani dei figli d’Israele, Giosuè parlò all’Eterno e disse in presenza d’Israele: »Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle di Ajalon!«.

(12:5) Si’ lottò con l’Angelo e vinse, pianse e lo supplicò. Lo trovò a Bethel, e là egli parlò con noi,