»A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?«, dice il Santo.

A chi mi vorreste assomigliare e uguagliare, a chi mi vorreste paragonare quasi fossimo simili?

Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c’è alcun’ altro; sono DIO e nessuno è simile a me,

Egli rispose: »Domani«. E Mosè disse: »Sarà, fatto come tu dici, affinché tu sappia che non vi è alcuno come l’Eterno, il nostro DIO.

Poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe proprio su di te, sui tuoi servi e sul tuo popolo, affinché tu conosca che non e’è nessuno simile a me su tutta la terra.

Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?

Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassú nei cieli o quaggiú sulla terra o nelle acque sotto la terra.

Nessuno è pari al Dio di Jeshurun, che cavalca i cieli in tuo aiuto e le nubi nella sua maestà.

Non c’è alcuno santo come l’Eterno perché non c’è alcun altro all’infuori di te, né c’è alcuna rocca come il nostro DIO.

Hai tu un braccio come quello di Dio e puoi tuonare con una voce pari alla sua?

Non vi è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore né vi sono opere pari alle tue.

Poiché tu sei grande e operi meraviglie; tu solo sei DIO.

Poiché chi può in cielo essere paragonato all’Eterno? E chi è simile all’Eterno fra i figli del Potente?

O Eterno, DIO degli eserciti chi è potente come te, o Eterno? La tua fedeltà ti circonda dappertutto.

Chi è simile all’Eterno, il nostro DIO che abita nei luoghi altissimi.

Nessuno è simile a te, o Eterno, tu sei grande e il tuo nome è grande in potenza.

La porzione di Giacobbe non è come loro, perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele, è la tribú della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti«.

Qual Dio è come te, che perdona l’iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità? Egli non conserva per sempre la sua ira, perché prende piacere nell’usare misericordia.

Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo stimare che la deità sia simile all’oro o all’argento o alla pietra o alla scultura d’arte e d’invenzione umana.

Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura,

Egli, che è lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver egli stesso compiuto l’espiazione dei nostri peccati, si è posto a sedere alla destra della Maestà nell’alto dei cieli,