Or Ezechia disse a Isaia: »Qual è il segno che l’Eterno mi guarirà e che nel terzo giorno salirò alla casa dell’Eterno?«.

Al maestro del coro. Poema dei figli di Kore. Come la cerva anela ai rivi delle acque, cosí l’anima mia anela a te o DIO.

L’anima mia è assetata di DIO, del Dio vivente. Quando verrò e comparirò davanti a DIO?

Al maestro del coro. Sulla Ghittea. Salmo dei figli di kore. Oh, quanto amabili sono le tue dimore, o Eterno degli eserciti!

L’anima mia anela e si strugge per i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al DIO vivente.

Sí, un giorno nei tuoi cortili val piú che mille altrove; io preferisco stare sulla soglia della casa del mio DIO, che abitare nelle tende degli empi.

O Eterno degli eserciti, beato l’uomo che confida in te.

L’Eterno mi ha punito duramente, ma non mi ha lasciato in balìa della morte.

Apritemi le porte della giustizia; io vi entrerò e celebrerò l’Eterno.

Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Io mi sono rallegrato quando mi dissero: »Andiamo alla casa dell’Eterno«.

Piú tardi Gesú lo trovò nel tempio e gli disse: »Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio«.