Ma la forza del Faraone sarà la vostra vergogna e il rifugiarsi all’ombra dell’Egitto la vostra disgrazia.

Ma si vergogneranno tutti di un popolo che non gioverà loro affatto, che non recherà alcun aiuto o vantaggio ma solo vergogna e ignominia.

Poiché l’aiuto dell’Egitto è vano e inutile; per questo io lo chiamo: »ahab-Hem-Scebeth«

Ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l’Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.

Ora ecco, tu confidi sul sostegno di questa canna rotta, che è l’Egitto, che penetra nella mano di chi vi si appoggi e la fora. Tale è appunto il Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.

Allora tutti gli abitanti dell’Egitto riconosceranno che io sono l’Eterno, perché sono stati per la casa d’Israele un sostegno di canna.

Quando ti hanno afferrato per la mano, ti sei rotto e hai lacerato loro tutta la spalla; quando si sono appoggiati su di te, ti sei spezzato e hai fatto loro vacillare tutti i lombi«.

Cessate di confidare nell’uomo, nelle cui narici non c’è che un soffio: quale conto si può fare di lui?

Cosí dice l’Eterno: »Il savio non si glori della sua sapienza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza.

Ma chi si gloria si glori di questo: di aver senno e di conoscere me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; poiché mi compiaccio in queste cose«, dice l’Eterno.

Cosí dice l’Eterno: »Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall’Eterno!

Perciò nessuno si glori negli uomini, perché ogni cosa è vostra: