E ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza, come pure a conoscere la follia e la stoltezza; e ho compreso che anche questo è un cercare di afferrare il vento.

Allora ho applicato il mio cuore per conoscere, per investigare e per ricercare la sapienza e la ragione delle cose e per conoscere la malvagità della follia e la stoltezza della pazzia;

Quando io ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza e a considerare l’affannarsi che si fa sulla terra (anche se uno non concede riposo ai propri occhi né giorno né notte),

Il Predicatore, oltre ad essere un saggio, ha anche insegnato al popolo la conoscenza e ha ponderato, ricercato e messo in ordine un gran numero di proverbi.

Il Predicatore si è studiato di trovare parole piacevoli; e le cose scritte sono giuste e vere.

C’è una vanità che avviene sulla terra: ci sono dei giusti che sono trattati come spetterebbe all’opera degli empi, e ci sono degli empi che sono trattati come spetterebbe all’opera dei giusti. Ho detto che anche questo è vanità.

Certo, egli ama i popoli; tutti i suoi santi sono nelle tue mani; essi siedono ai tuoi piedi, ciascuno riceve le tue parole.

Egli veglia sui passi dei suoi santi, ma gli empi periranno nelle tenebre, perché l’uomo non prevarrà per la forza.

Poi il re disse a Tsadok: »Riporta in città l’arca di DIO! Se io trovo grazia agli occhi dell’Eterno, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua dimora.

Ma se dice: »Non ti gradisco«, eccomi, faccia di me ciò che gli pare«.

Io però cercherei Dio, e a Dio affiderei la mia causa,

Ma tu hai visto, perché tu osservi attentamente la perversità e l’afflizione, per poi ripagare con la tua mano; l’infelice si rimette a te, tu sei colui che soccorre l’orfano.

Nelle tue mani io rimetto il mio spirito; tu mi hai riscattato, o Eterno, Dio di verità.

Rimetti la tua sorte nell’Eterno, confida in lui, ed egli opererà.

Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce e la tua rettitudine come il mezzodí.

Affida all’Eterno le tue attività e i tuoi progetti riusciranno.

O Eterno, tu stabilirai la pace per noi, perché tu compi per noi ogni nostra opera

Isole, ascoltatemi, e prestate attenzione, o popoli lontani. L’Eterno mi ha chiamato fin dal grembo materno, ha menzionato il mio nome fin dalle viscere di mia madre.

Mi ha detto: »Tu sei il mio servo, Israele, in cui sarò glorificato«.

Ecco, oggi io faccio di te una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese.

Essi combatteranno contro di te ma non ti vinceranno, perché io sono con te per liberarti, dice l’Eterno«.

Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono;

Il Padre mio, che me le ha date, è piú grande di tutti; e nessuno le può rapire dalla mano del Padre mio.

Chi è dunque Paolo e chi è Apollo, se non ministri per mezzo dei quali voi avete creduto, e ciò secondo che il Signore ha dato a ciascuno?

Ora né chi pianta né chi annaffia è cosa alcuna, ma è Dio che fa crescere.

Noi siamo infatti collaboratori di Dio; voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio.

perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesú Cristo.

l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno.

ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco.

Per questo motivo io soffro anche queste cose, ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono persuaso che egli è capace di custodire il mio deposito fino a quel giorno.

che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi.

Ho visto di tutto nei giorni della mia vanità. C’è il giusto che perisce nella sua giustizia e c’è l’empio che vive a lungo nella sua malvagità.

Poiché portavo invidia ai vanagloriosi, vedendo la prosperità dei malvagi.

e dice: »Come è possibile che DIO sappia ogni cosa e che vi sia conoscenza nell’Altissimo?«.

Invano dunque ho purificato il mio cuore e ho lavato le mie mani nell’innocenza.

Perciò noi proclamiamo beati i superbi. Non solo gli operatori d’iniquità prosperano, ma essi tentano pure DIO e sfuggono"«.

»Essi saranno miei«, dice l’Eterno degli eserciti, »nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve.