Poi egli andò alla casa di suo padre a Ofrah e uccise sopra una stessa pietra i suoi fratelli, i settanta figli di Jerubbaal. Ma Jotham, figlio minore di Jerubbaal, scampò, perché si era nascosto.

Ma una donna gettò giú la parte superiore di una macina sulla testa di Abimelek e gli spezzò il cranio.

Quando gli Israeliti videro che Abimelek era morto se ne andarono ciascuno a casa sua.

DIO fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male fatto; così su di loro si avverò la maledizione di Jotham, figlio di Jerubbaal.

Quando Ahithofel vide che il suo consiglio non era stato seguito, sellò il suo asino e partí per andare a casa sua nella sua città. Mise in ordine le faccende di casa sua e s’impiccò. Cosí morí e fu sepolto nel sepolcro di suo padre.

Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, lo colpirono ancora e lo finirono.

Cosí Haman fu impiccato alla forca che egli aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si placò.

Egli scava una fossa e la fa profonda, ma egli stesso cade nella fossa che ha fatto.

La sua perversità ritornerà sul suo stesso capo, e la sua violenza gli cadrà sulla sommità del capo.

Le nazioni sono sprofondate nella fossa che avevano fatta; il loro piede è stato preso nella rete che avevano nascosta.

L’Eterno si è fatto conoscere per mezzo del giudizio che ha fatto; l’empio è stato preso al laccio dall’opera delle sue stesse mani. (Interludio. Sela)

Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi rotola una pietra gli ricadrà addosso.

Sarà come quando uno fugge davanti a un leone e s’imbatte in un orso; o entra in casa, appoggia la mano alla parete e un serpente lo morde.

Anche se si nascondessero in cima al Karmel, di là li scoverò e li prenderò; anche se si celassero al mio sguardo in fondo al mare, là comanderò al serpente di morderli