Poiché ho chiamato e voi avete rifiutato, ho steso la mia mano e nessuno vi ha fatto attenzione,

anch’io riderò della vostra sventura, mi farò beffe quando verrà ciò che temete,

Allora essi grideranno a me, ma io non risponderò, mi cercheranno con premura, ma non mi troveranno.

non hanno voluto accettare il mio consiglio e hanno disprezzato ogni mia riprensione.

Se un uomo pecca contro un altro uomo DIO lo giudica, ma se un uomo pecca contro l’Eterno, chi intercederà per lui?«. Ma essi non diedero ascolto alla voce del loro padre, perciò l’Eterno voleva farli morire.

Ti servirà di segno ciò che accadrà ai tuoi due figli. Hofni e Finehas: moriranno entrambi nello stesso giorno.

Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad disse ad Achab: »Com’è vero che vive l’Eterno, il DIO d’Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola«.

Elia rispose: »Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell’Eterno e tu sei andato dietro ai Baal.

Il profeta quindi disse al re: »Cosí dice l’Eterno: »Poiché ti sei lasciato sfuggir di mano l’uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua e il tuo popolo per il suo popolo«.

Achab disse ad Elia: »Mi hai dunque trovato, o mio nemico?«. Elia rispose: »Sí, ti ho trovato, perché ti sei venduto per fare ciò che è male agli occhi dell’Eterno.

Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasha, figlio d’Ahijah, perché tu mi hai provocato ad ira e hai fatto peccare Israele.

L’Eterno disse: »Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?«. Ora chi rispose in un modo e chi in un altro.

L’Eterno gli disse: »In che modo?«. Egli rispose: »Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti«. L’Eterno gli disse: »Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa’ cosí«.

Ma un uomo tirò a caso una freccia col suo arco e colpí il re d’Israele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: »Gira e portami fuori dalla mischia. perché sono ferito«.

Come il sole tramontava, un grido corse attraverso le file dell’esercito: »Ognuno alla sua città, ognuno al suo paese!«.

Mentre stava ancora parlando a lui il re gli disse »Ti abbiamo forse fatto consigliere del re? Smettila! Perché vorresti essere ucciso?«. Allora il profeta smise, ma disse: »Io so che DIO ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo e non hai dato ascolto al mio consiglio«.

L’Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non prestarono attenzione.

L’Eterno, il DIO dei loro padri, mandò loro, fin dall’inizio e con insistenza, avvertimenti per mezzo dei suoi messaggeri, perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua dimora.

Allora egli fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, senza avere pietà per il giovane, la vergine, l’anziano, o la persona canuta. L’Eterno li diede tutti nelle sue mani.

»Dal tredicesimo anno di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, fino a questo giorno sono ventitrè anni che la parola dell’Eterno mi è stata rivolta, e io vi ho parlato con urgenza ed insistenza, ma voi non avete ascoltato.

Essi dicevano: Si converta ciascuno dalla sua via malvagia e dalle sue cattive azioni, e abiterete nel paese che l’Eterno ha dato a voi e ai vostri padri da sempre e per sempre.

Forse ascolteranno e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia e io mi pentirò del male che penso di far venire su di loro per la malvagità delle loro azioni.

e prestando attenzione alle parole dei miei servi, i profeti, che vi ho mandato con urgenza ed insistenza (ma che voi non avete ascoltato),

»Cosí dice l’Eterno degli eserciti, il DIO d’Israele: Va’ e di’ agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non volete dunque ricevere ammaestramento, ascoltando le mie parole?«. dice l’Eterno.

Vi ho anche mandato con urgenza ed insistenza i miei servi, i profeti, dicendovi: li ritragga dunque ciascuno dalla sua via malvagia, emendate le vostre azioni e non andate dietro ad altri dèi per servirli; allora abiterete nel paese che ho dato a voi e ai vostri padri". Ma voi non avete prestato orecchio né mi avete ubbidito.

Perciò di’ loro: Cosí dice l’Eterno degli eserciti: Tornate a me, dice l’Eterno degli eserciti, e io tornerò a voi«, dice l’Eterno degli eserciti.

»I vostri padri, dove sono? E i profeti vivono forse per sempre?

e, mentre mangiavano, disse: »In verità vi dico che uno di voi mi tradirà«.

Ed egli, rispondendo, disse: »Colui che ha intinto con me la mano nel piatto mi tradirà.

E Giuda, colui che lo avrebbe tradito, prese a dire: »Maestro, sono io quello?«. Egli gli disse: »Tu l’hai detto!«.

Gesú rispose loro: »Non ho io scelto voi dodici? Eppure uno di voi è un diavolo«.

Or egli alludeva a Giuda Iscariota, figlio di Simone, perché egli stava per tradirlo, quantunque fosse uno dei dodici.

Gesú gli disse: »Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno che di lavarsi i piedi ed è tutto mondo; anche voi siete mondi, ma non tutti«.

Egli infatti sapeva chi lo avrebbe tradito; perciò disse: »Non tutti siete mondi«.

Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelto, ma bisogna che si adempia questa Scrittura: »Colui che mangia il pane con me, mi ha levato contro il suo calcagno«.

Gesú rispose: »è colui al quale io darò il boccone, dopo averlo intinto«. E intinto il boccone, lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.

Egli dunque acquistò un campo col compenso dell’iniquità e, essendo caduto in avanti, si squarciò in mezzo, e tutte le sue viscere si sparsero.

per ricevere la sorte di questo ministero e apostolato, dal quale Giuda si è sviato per andare al suo luogo«.

Si ribellò pure contro il re Nebukadnetsar, che lo aveva fatto giurare in nome di DIO; ma egli irrigidí la sua cervice e indurí il suo cuore rifiutandosi di fare ritorno all’Eterno, il DIO d’Israele.

Tu li esortavi per farli tornare alla tua legge, ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, e peccavano contro i tuoi decreti per mezzo dei quali, se uno li mette in pratica salva la vita; ritraevano le loro spalle dal giogo, indurivano la loro cervice e rifiutavano di ubbidire.

Poiché sapevo che eri ostinato, che il tuo collo era un tendine di ferro e la tua fronte di bronzo,

Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio, ma indurirono la loro cervice per non ascoltare e per non accettare ammaestramento.

Perciò la sua rovina verrà improvvisamente, in un attimo sarà distrutto senza rimedio.

Chi cammina rettamente sarà salvato, ma l’uomo instabile che segue vie tortuose cadrà ad un tratto.

questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia di cadere, una sporgenza in un alto muro, il cui crollo avviene all’improvviso, in un istante,

e si rompe come si rompe un vaso di terracotta, che uno frantuma senza pietà, senza poter trovare tra i suoi frammenti neppure un coccio con cui prendere fuoco dal focolare o attingere acqua dalla cisterna«.

Ma essi rifiutarono di ascoltare, voltarono ostinatamente le spalle e si turarono gli orecchi per non udire.

E avvenne che come egli chiamava ed essi non davano ascolto, cosí essi hanno gridato e io non ho dato ascolto«, dice l’Eterno degli eserciti,

Quando infatti diranno: »Pace e sicurezza«, allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto.