Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi l’Eterno e ritirati dal male;

Con la bontà e la verità l’iniquità si espia, e con il timore dell’Eterno uno si allontana dal male.

La strada maestra degli uomini retti è evitare il male; chi vuol custodire la sua anima sorveglia la sua via.

L’uomo accorto vede il male e si nasconde; ma i semplici vanno oltre e sono puniti.

Allora Esaú disse: »Ne ho già abbastanza, fratello mio; tieni per te ciò che è tuo«.

Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: »Fate questo e vivrete; io temo DIO!

Invece i passati governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo prendendo da esso pane e vino, oltre a quaranta sicli d’argento. Perfino i loro servi spadroneggiavano sul popolo; ma io non ho fatto cosí, perché ho avuto timore di DIO.

se ho alzato la mano contro l’orfano perché sapevo di avere aiuto alla porta,

Poiché la calamità che viene da Dio mi incute spavento, e a motivo della sua maestà non potevo fare nulla.

La mia carne trema tutta per paura di te, e io temo i tuoi decreti.

Astenetevi da ogni apparenza di male.

Egli la seguí senza indugio, come un bue va al macello, come un incatenato alla punizione dello stolto,

Beato l’uomo che teme continuamente l’Eterno, ma chi indurisce il suo cuore cadrà nella sventura.

Se un uomo saggio viene a contesa con uno stolto, e lo stolto si adira e ride, non c’è pace.

Allora Jezebel inviò un messaggero a Elia per dirgli: »Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se domani a quest’ora non avrò fatto di te come uno di loro«.

Allora Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: »Gli dèi mi facciano cosí e anche peggio, se la polvere di Samaria basterà a riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!«.

Il re d’Israele rispose: »Ditegli: »Chi indossa l’armatura non si glori come chi la depone««.

Il re disse: »Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi«.

L’inizio del suo parlare è stoltezza, e la fine del suo dire è pazzia dannosa.

Erode stesso infatti aveva fatto arrestare Giovanni e l’aveva tenuto legato in carcere a causa di Erodiade, moglie di Filippo suo fratello, perché egli l’aveva presa per moglie.

Ed Erodiade gli portava rancore e volentieri l’avrebbe fatto uccidere, ma non poteva.

Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste cose e gli dissero: »Siamo ciechi anche noi?«.