Ma, proprio per questa ragione, ti ho risparmiato, per mostrarti la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato su tutta la terra.

Allora la donna disse ad Elia: »Ora riconosco che tu, sei un uomo di DIO e che la parola dell’Eterno sulla tua bocca è verità«.

Poi tornò con tutto il suo seguito dall’uomo di DIO, andò a presentarsi davanti a lui e disse: »Ecco, ora riconosco che non c’è alcun DIO in tutta la terra, se non in Israele. Perciò ora, ti prego, accetta un dono dal tuo servo«.

Chi è pari a te fra gli dei, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?

Poiché l’Eterno è grande e degno di somma lode; egli va temuto sopra tutti gli dèi.

Il tempio che io sto per costruire sarà grande, perché il nostro DIO è piú grande di tutti gli dèi.

Poiché l’Eterno è un DIO grande e un gran Re su tutti gli dèi.

Poiché tu, o Eterno, sei l’Altissimo su tutta la terra, tu sei grandemente esaltato al di sopra di tutti gli dèi.

Sì io riconosco che l’Eterno è grande e che il nostro Signore è al di sopra di tutti gli dèi.

Orsù, usiamo astuzia nei loro confronti, perché non si moltiplichino e, in caso di guerra non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi, e poi andarsene dal paese«.

»Quando assisterete le donne ebree partorienti, e le vedrete sul sedile del parto, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere«.

Allora il Faraone diede quest’ordine a tutto il suo popolo dicendo: »Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate in vita tutte le femmine«.

Ma il Faraone rispose: »Chi è l’Eterno che io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele Io non conosco l’Eterno e non lascerò andare Israele«.

»Non date piú paglia al popolo per fare i mattoni, come prima; e vadano essi stessi a raccogliere la paglia!

E l’Eterno indurì il cuore del Faraone, re d’Egitto, ed egli inseguì i figli d’Israele, che uscivano pieni di baldanza.

E gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno, quando trarrò gloria dal Faraone, dai suoi carri e dai suoi cavalieri«.

E tu ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare?

Mosè ed Aaronne andarono dunque dal Faraone e gli dissero: »Così dice l’Eterno, il DIO degli Ebrei: »Fino a quando ti rifiuterai di umiliarti davanti a me? lascia andare il mio popolo perché mi possa servire.

Non continuate a parlare con tanto orgoglio; non escano parole arroganti dalla vostra bocca, perché l’Eterno è un Dio di conoscenza, e da lui sono pesate le azioni.

Hai operato miracoli e prodigi contro il Faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano trattato i nostri padri con insolenza. Cosí ti sei fatto un nome che rimane anche oggi.

Ma essi e i nostri padri si comportarono con superbia, indurirono la loro cervice e non ubbidirono ai tuoi comandamenti.

Tu li esortavi per farli tornare alla tua legge, ma essi si inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, e peccavano contro i tuoi decreti per mezzo dei quali, se uno li mette in pratica salva la vita; ritraevano le loro spalle dal giogo, indurivano la loro cervice e rifiutavano di ubbidire.

Da’ libero sfogo ai furori della tua ira; guarda a tutti i superbi e abbassali,

guarda a tutti i superbi e umiliali, e schiaccia i malvagi ovunque si trovino.

Amate l’Eterno, voi tutti suoi santi! L’Eterno custodisce i fedeli e retribuisce largamente quelli che agiscono con alterigia.

Tu sgridi i superbi, che sono maledetti, perché si allontanano dai tuoi comandamenti.

Ora, io Nebukadnetsar lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono verità e le sue vie giustizia; egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente«.

Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

Ma egli dà una grazia ancor piú grande; perciò dice: »Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili«

Similmente voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Sí, sottomettetevi tutti gli uni agli altri e rivestitevi di umiltà, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.