Poiché tutti i nostri giorni svaniscono nella tua ira; finiamo i nostri anni come un sospiro.

Chi conosce la forza della tua ira e il tuo furore secondo il timore che ti è dovuto?

Tu correggi l’uomo castigando il suo peccato e consumi come un tarlo ciò che gli è prezioso. Sí, ogni uomo non è che vanità. (Sela)

Annientali nella tua ira, annientali e non siano piú; e sappiano che DIO regna in Giacobbe e fino ai confini della terra. (Sela)

I figli d’Israele parlarono quindi a Mosè, dicendo: »Ecco, periamo, siamo perduti, siamo tutti perduti!

Chiunque si avvicina al tabernacolo dell’Eterno, muore; dovremo perire tutti quanti?«.

Ora il tempo impiegalo per giungere da Kadesh-Barnea fino al passaggio del torrente Zered, di trent’otto anni, finché tutta la generazione degli uomini di guerra scomparve interamente dall’accampamento, come l’Eterno aveva loro giurato.

Così, quando l’ultimo uomo di guerra morì di mezzo al popolo,

Perciò mi sdegnai con quella generazione e dissi: Errano sempre col cuore e non hanno conosciuto le mie vie;

cosí giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo«.

Ora chi furono coloro coi quali si sdegnò per quarant’anni? Non furono coloro che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto?

Or noi vediamo che non vi poterono entrare per l’incredulità.

Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso.

Infatti a noi come pure a loro è stata annunziata la buona novella, ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo stata congiunta alla fede in coloro che l’avevano udita.

Verso la vigilia del mattino avvenne che l’Eterno guardò sull’accampamento degli Egiziani dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, e lo mise in rotta.

a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione ed ira.

Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male del Giudeo prima e poi del Greco;