Volgiti a me, o Eterno libera l’anima mia; salvami, per amore della tua benignità.

O DIO degli eserciti, ti preghiamo, ritorna; guarda dal cielo e vedi, e visita questa vigna,

Ma avverrà che, dopo averli sradicati, ritornerò ad aver compassione di loro e li ricondurrò a ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese.

Stracciate il vostro cuore e non le vostre vesti e tornate all’Eterno, il vostro DIO, perché egli è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità, e si pente del male mandato.

Chi sa che non si volga e si penta, e lasci dietro a sè una benedizione, un’offerta di cibo e una libazione per l’Eterno, il vostro DIO?

Perciò cosí dice l’Eterno: »Io mi volgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; il mio tempio vi sarà ricostruito, dice l’Eterno degli eserciti, e la corda sarà stesa su Gerusalemme«.

Fino a quando, o Eterno? Ti nasconderai tu per sempre? Arderà la tua ira come un fuoco?

e si ricordò del suo patto con loro e nella sua grande misericordia si placò.

Poiché l’Eterno farà giustizia al suo popolo e avrà compassione dei suoi servi.

Così l’Eterno cambiò intenzione circa il male che aveva detto di fare al suo popolo.

Si, l’Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà compassione dei suoi servi quando vedrà che la loro forza è scomparsa e che non rimane più alcuno, né schiavo né libero.

Come potrei abbandonarti, o Efraim, o lasciarti in balia di altri, o Israele? Come potrei renderti come Admah, o ridurti come Tseboim? Il mio cuore si commuove dentro di me, le mie compassioni si infiammano tutte.

L’Eterno si pentí di questo: »Ciò non avverrà«, disse l’Eterno.

L’Eterno si pentí di questo: »Neppure questo avverrà«, disse il Signore, l’Eterno.

Chi sa che DIO non si volga, non si penta e metta da parte la sua ira ardente e cosí noi non periamo«.