L’Eterno sedeva sovrano sul diluvio; sí, l’Eterno siede re per sempre.

Tu calmi il fragore dei mari, il fragore delle sue onde e il tumulto dei popoli.

Venite e ammirate ciò che DIO ha fatto; egli è tremendo nelle sue opere verso i figli degli uomini.

Egli cambiò il mare in terra asciutta; il suo popolo passò il fiume a piedi asciutti, rallegriamoci dunque in lui.

I fiumi hanno elevato, o Eterno, i fiumi hanno elevato la loro voce; i fiumi hanno elevato le loro onde fragorose;

ma l’Eterno nei luoghi altissimi è piú potente delle voci delle grandi acque, piú potente dei flutti del mare.

Poiché egli comanda e fa levare un vento di tempesta che solleva le onde del mare.

Barcollano e traballano come degli ubriachi, e non sanno piú che fare.

Egli riduce la tempesta a un mormorio e le sue onde son fatte tacere.

Chi racchiuse con porte il mare quando proruppe uscendo dal grembo materno,

Quando gli tracciai un limite e gli misi sbarre e porte,

Egli sgrida il mare e lo prosciuga, e fa seccare tutti i fiumi. Bashan e Karmel inaridiscono e il fiore del Libano avvizzisce.

Ed ecco sollevarsi in mare una tempesta cosí violenta, che la barca era coperta dalle onde. Or egli dormiva.

Ma egli disse loro: »Perché avete paura, uomini di poca fede?«. E, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia.

Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò.

Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: »Taci e calmati!«. E il vento cessò e si fece gran bonaccia.

Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: »Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?«.