Ma tu hai visto, perché tu osservi attentamente la perversità e l’afflizione, per poi ripagare con la tua mano; l’infelice si rimette a te, tu sei colui che soccorre l’orfano.

per far ragione all’orfano e all’afflitto, affinché l’uomo fatto di terra smetta d’incutere spavento.

Difendete il debole e l’orfano fate giustizia all’afflitto e al povero.

Liberate il misero e il bisognoso; salvatelo dalla mano degli empi.

L’Eterno protegge i forestieri, soccorre l’orfano e la vedova ma sovverte la via degli empi.

Se ho rifiutato ai poveri ciò che desideravano e ho fatto languire gli occhi della vedova

se ho mangiato da solo il mio tozzo di pane senza che ne mangiasse una parte l’orfano,

Lascia i tuoi orfani, io li conserverò in vita, e le tue vedove confidino in me«.

L’Assiria non ci salverà, non cavalcheremo piú su cavalli e non diremo piú all’opera delle nostre mani: »Tu sei il nostro Dio«, perché presso di te l’orfano trova misericordia«.

ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia e i tuoi afflitti con rettitudine.

Egli farà giustizia agli afflitti del popolo, salverà i figli del bisognoso e schiaccerà l’oppressore.

che fa giustizia all’orfano e alla vedova, che ama lo straniero dandogli pane e vestito.

perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l’orfano che non aveva alcuno che l’aiutasse.

La benedizione del morente scendeva su di me e facevo esultare il cuore della vedova.

I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano regali e corrono dietro alle ricompense. Non fanno giustizia all’orfano, e la causa della vedova non giunge davanti a loro.

Diventano grassi e prosperosi, sí, oltrepassano i limiti stessi del male. Non difendono la causa, la causa dell’orfano, eppure prosperano; non difendono il diritto dei poveri.

dicendo: »C’era in una città un giudice che non temeva Dio e non aveva rispetto per alcun uomo.

Per un certo tempo egli si rifiutò di farlo, ma poi disse fra sé: »Anche se non temo Dio e non ho rispetto per alcun uomo,

E il Signore disse: »Ascoltate ciò che dice il giudice iniquo.

Siate dunque imitatori di Dio, come figli carissimi,

Dal luogo della sua dimora egli osserva tutti gli abitanti della terra.

E io ho costruito per te una casa sontuosa, nel luogo in cui tu dimorerai per sempre«.

Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo, la loro voce fu udita e la loro preghiera giunse fino alla santa dimora dell’Eterno nel cielo.

Poiché cosí dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo »Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti.

Cosí dice l’Eterno: »Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dov’è dunque la casa che mi potreste edificare e dov’è il luogo del mio riposo?

Ma l’Altissimo non abita in templi fatti da mani d’uomo, come dice il profeta:

"Il cielo è il mio trono e la terra lo sgabello dei miei piedi; quale casa mi edifichereste voi, dice il Signore, o quale sarebbe il luogo del mio riposo?