egli guarda alla terra ed essa trema; egli tocca i monti ed essi fumano.

Trema, o terra, alla presenza del Signore, alla presenza del DIO di Giacobbe,

Allora la terra fu scossa e tremò le fondamenta dei cieli furono smosse e scrollate, perché egli era acceso d’ira.

Egli scuote la terra dal suo posto, e le sue colonne tremano.

Per questo l’ira dell’Eterno si è accesa contro il suo popolo; egli ha steso la sua mano contro di lui e lo ha colpito cosí i monti hanno tremato e i loro cadaveri giacciono come spazzatura in mezzo alle strade; malgrado ciò la sua ira non si è placata e la sua mano rimane distesa.

Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano.

Ma l’Eterno è il vero DIO egli è il DIO vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno.

Non tremerà forse il paese per questo e non saranno in lutto tutti i suoi abitanti? Si solleverà tutto quanto come il Nilo, si agiterà e si abbasserà come il fiume d’Egitto.

I monti ti videro e tremarono; l’uragano d’acqua è passato; l’abisso ha fatto udire la sua voce, e ha levato in alto le mani.

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono;

Hai abbattuto tutte le sue difese e hai ridotto in rovine le sue fortezze.

Nel frattempo Abner, figlio di Ner capo dell’esercito di Saul, prese Ish-Bosceth, figlio di Saul e lo condusse a Mahanaim;

Ish-Bosceth, figlio di Saul, aveva quarant’anni quando cominciò a regnare su Israele e regnò due anni. Ma la casa di Giuda seguiva Davide.

Intanto Abner, figlio di Ner, e i servi di Ish-Bosceth, figlio di Saul, si mossero da Mahanaim diretti a Gabaon.

Allora Abner disse a Joab: »Si levino dei giovani e si esibiscano davanti a noi«. Joab rispose: »Si levino pure«.

Ciascuno afferrò il suo avversario per la testa e gli conficcò la spada nel fianco; cosí caddero tutt’insieme. Quel luogo fu perciò chiamato il campo degli uomini forti; si trova a Gabaon.

Là c’erano i tre figli di Tseruiah: Joab, Abishai e Asahel; e Asahel era veloce come una gazzella della campagna.

Poi Abner si volse indietro e disse: »Sei tu, Asahel?«. Egli rispose: »Sono io«.

Abner disse nuovamente ad Asahel: »Smetti di inseguirmi. Perché obbligarmi a stenderti a terra? Come potrei allora guardare in faccia tuo fratello Joab?«.

Ma Joab a Abishai inseguirono Abner; al tramontar del sole essi giunsero al colle di Ammah che è di fronte a Ghiah, sulla via del deserto di Gabaon.

Allora Abner chiamò Joab e disse: »La spada dovrà forse divorare per sempre? Non sai che alla fine ci sarà amarezza? Quando mai ordinerai al popolo di smettere di inseguire i suoi fratelli?«.

Allora Joab suonò la tromba e tutto il popolo si fermò, e non inseguí piú Israele e smise di combattere.

Anche Joab ritornò dall’inseguimento dei servi di Abner e radunò tutto il popolo; di Davide mancavano diciannove uomini ed Asahel.

Quindi portarono via Asahel e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre che è a Betlemme. Poi Joab e i suoi uomini camminarono tutta la notte e giunsero a Hebron allo spuntar del giorno.

Ish-Bosceth non potè rispondere una sola parola ad Abner, perché aveva paura di lui.

Davide rispose: »Ho una cosa da chiederti: Io farò alleanza con te, ma tu non vedrai la mia faccia se prima non mi condurrai Mikal figlia di Saul, quando verrai a vedermi«.

perché la capitale della Siria è Damasco e il capo di Damasco è Retsin. Fra sessantacinque anni Efraim sarà fatto a pezzi e non sarà piú popolo.

Di’ loro dunque questa parola: »Versino lacrime i miei occhi giorno e notte senza smettere, perché la vergine figlia del mio popolo è stata colpita da una grande calamità, da una ferita profonda.

su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze è tutto un lamento, perché io ho frantumato Moab, come un vaso che non ha piú alcun valore«, dice l’Eterno.

Poiché cosí dice l’Eterno degli eserciti: »Ancora una volta, tra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e la terra asciutta;

farò tremare tutte le nazioni; il desiderio di tutte le nazioni verrà e io riempirò questo tempio di gloria" dice l’Eterno degli eserciti.

se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal ciclo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese.

poiche egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono.

La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte piú forte, come la luce di sette giorni, nel giorno in cui l’Eterno fascerà la piaga del suo popolo e guarirà la ferita prodotta dalle sue percosse.

Sí, io ti ridarò salute e ti guarirò dalle tue ferite«, dice l’Eterno, »perché ti chiamano »La scacciata« dicendo: »Questa è Sion di cui nessuno si prende cura««.

Come potrò esortarti? A che cosa ti rassomiglierò, o figlia di Gerusalemme? Che cosa paragonerò a te per consolarti, o vergine figlia di Gerusalemme? Poiché la tua rovina è grande come il mare; chi potrà guarirti?

»Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata ma distruggerò la grassa e la forte; le pascerò con giustizia.

Venite, ritorniamo all’Eterno, perché egli ha lacerato, ma ci guarirà; ha percosso, ma ci fascerà.