Al maestro del coro. Poema dei figli di kore. O DIO, abbiamo udito con le nostre orecchie i nostri padri ci hanno raccontato a l’opera che tu hai compiuta ai loro giorni, nei tempi antichi.

Al maestro del coro. Sui »Gigli«. Un poema dei figli di Kore. Un cantico d’amore. Mi sgorgano dal cuore parole soavi; io canto il mio poema al re. La mia lingua sarà come la penna di un veloce scrittore.

Al maestro del coro. Dei figli di Kore, per voce di soprano. Canto. DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità.

Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. Battete le mani, o popoli, celebrate DIO con grida di trionfo.

Cantico. Salmo dei figli del Kore. Grande è l’Eterno e degno di somma lode nella città del nostro DIO, sul suo monte santo.

Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio, abitanti del mondo,

Al maestro del coro. Sulla Ghittea. Salmo dei figli di kore. Oh, quanto amabili sono le tue dimore, o Eterno degli eserciti!

Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. O Eterno, tu sei stato propizio alla tua terra e hai ricondotto Giacobbe dalla cattività,

Or Kore, figlio di Itshar, figlio di Kehath, figlio di Levi, insieme con Dathan e Abiram, figlio di Eliab, e On, figlio di Peleth, figli di Ruben.

la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le loro Famiglie, con tutta la gente che parteggiava per Kore, con tutte le loro sostanze.

Ma i figli di Kore non perirono.

Questi sono coloro che prestavano il loro servizio e questi i loro figli: Dei figli dei Kehathiti c’era Heman, il cantore, figlio di Joel, figlio di Samuele,

figlio di Tsuf, figlio di Elkanah, figlio di Mahath, figlio di Amasai.

figlio di Tahath, figlio di Assir, figlio di Ebiasaf, figlio di Kore,

Poi Davide e i capi dell’esercito appartarono per il servizio alcuni dei figli di Asaf, di Heman, e di Jeduthun perché cantassero inni sotto ispirazione con cetre, con arpe e con cembali. Il numero degli uomini che prestavano questo servizio era:

Di Jeduthun, i figli di Jeduthun: Ghedaliah, Tseri, Jeshaiah, Scimei, Hashabiah e Mattihiah, sei, sotto la direzione del loro padre Jeduthun, che cantava inni sotto ispirazione con la cetra per celebrare e lodare l’Eterno.

Tutti questi erano figli di Heman veggente del re, secondo la parola di DIO di esaltare la sua potenza. DIO infatti aveva dato a Heman quattordici figli e tre figlie.

Salmo di Davide, quando era nel deserto di Giuda. O DIO tu sei il mio DIO, io ti cerco al mattino; l’anima mia è assetata di te a te anela la mia carne in terra arida e riarsa, senz’acqua.

Cosí ti ho ammirato nel santuario, contemplando la tua forza e la tua gloria.

L’anima mia anela e si strugge per i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al DIO vivente.

Protendo le mie mani verso di te, la mia anima è assetata di te, come una terra arida. (Sela)

Affrettati a rispondermi, o Eterno, lo spirito mio viene meno; non nascondermi il tuo volto, perché non divenga simile a quelli che scendono nella fossa.

Sí, nella via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi ti abbiamo aspettato. Il desiderio della nostra anima si volge al tuo nome e al tuo ricordo

Con la mia anima ti desidero di notte, sí, con lo spirito che è dentro di me ti cerco al mattino presto; poiché quando i tuoi giudizi si manifestano sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia