Alcuni confidano nei carri e altri nei cavalli, ma noi ricorderemo il nome dell’Eterno, il nostro DIO.

L’Eterno sconfisse Sisera, tutti i suoi carri e tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada davanti a Barak; Sisera però scese dal carro e fuggì a piedi.

Il Signore infatti aveva fatto udire all’esercito dei Siri un rumore di carri e un rumore di cavalli, il rumore di un grande esercito, ed essi si erano detti l’un l’altro: »Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani per assalirci«.

Perciò essi, al crepuscolo, si erano levati ed erano fuggiti abbandonando le loro tende, i loro cavalli e i loro asini, l’intero accampamento cosí com’era erano cosí fuggiti per salvare la loro vita.

Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno.

Ho pure visto sotto il sole che la corsa non è vinta da chi è veloce, né la battaglia dai forti; né il pane va ai saggi, né le ricchezze agli uomini intelligenti, né il favore a quelli abili, ma a tutti le cose avvengono secondo il tempo e il caso.

anzi avete detto: o, noi fuggiremo sui nostri cavalli! Perciò voi fuggirete. E: »Cavalcheremo su veloci destrieri!« Perciò quelli che v’inseguiranno saranno ancora piú veloci.

L’Assiria non ci salverà, non cavalcheremo piú su cavalli e non diremo piú all’opera delle nostre mani: »Tu sei il nostro Dio«, perché presso di te l’orfano trova misericordia«.

Egli non si compiace nella forza del cavallo né prende alcun piacere nelle gambe dell’uomo.

Sei tu che hai dato al cavallo la forza e che hai rivestito il suo collo con una fremente criniera?

Scalpita nella valle rallegrandosi nella sua forza; e si slancia in mezzo alla mischia di armi.

Su di lui risuona la faretra, la folgorante lancia e il giavellotto.

Al primo squillo di tromba dice: »Aha!« e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capitani e il grido di guerra.