Con la mia voce ho gridato all’Eterno, ed egli mi ha risposto dal suo monte santo. (Sela)

Ascolta la voce del mio grido, o mio Re e mio DIO, poiché a te rivolgo la mia preghiera.

O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.

Al maestro del coro. Per Jeduthun. Salmo di Asaf. La mia voce si eleva a DIO e grido; la mia voce si eleva a DIO ed egli mi darà ascolto.

Cantico di Davide, quando era nella caverna. Preghiera. Io grido con la mia voce all’Eterno; con la mia voce imploro l’Eterno.

L’Eterno è la mia rocca la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio.

Io dirò a Dio, mia rocca: »Perché mi hai dimenticato? Perché vado in giro vestito a lutto per l’oppressione del nemico?«

Confidate nell’Eterno per sempre perché l’Eterno, sí l’Eterno, è la roccia eterna.

O Eterno, tu hai visto queste cose, non tacere; o Signore, non allontanarti da me.

Cantico. Salmo di Asaf. O DIO, non restare in silenzio! Non tacere, non rimanere inerte, o DIO!

dicendo: »Che utilità avrai dal mio sangue, se scendo nella fossa? Potrà forse la polvere celebrarti? Potrà essa proclamare la tua verità?

Non mi sommerga la corrente delle acque, non m’inghiottisca l’abisso e non chiuda il pozzo la sua bocca su di me.

Sono ormai annoverato fra quelli che scendono nella fossa, sono come un uomo che non ha piú forza.

Tu mi hai posto nella piú profonda fossa, in luoghi tenebrosi, negli abissi.

Affrettati a rispondermi, o Eterno, lo spirito mio viene meno; non nascondermi il tuo volto, perché non divenga simile a quelli che scendono nella fossa.

Dio ha riscattato la mia anima, perché non scendesse nella fossa e la mia vita può vedere la luce".

inghiottiamoli vivi, come lo Sceol tutt’interi come quelli che scendono nella fossa;

Poiché lo Sceol non può lodarti, la morte non può celebrarti, quelli che scendono nella fossa non possono piú sperare nella tua fedeltà.

poi lo gettò nell’abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse piú le nazioni finché fossero compiuti i mille anni, dopo i quali dovrà essere sciolto per poco tempo.