L’empio, nell’arroganza del suo volto, non cerca l’Eterno; tutti i suoi pensieri sono: »DIO non c’è«

Egli dice in cuor suo: »lo non sarò mai smosso; non mi accadrà mai alcun male«.

Egli sta in agguato nei villaggi, uccide l’innocente in luoghi nascosti, i suoi occhi spiano l’infelice.

Egli se ne sta quatto e chino, e gli in felici soccombono alla sua forza.

Levati, o Eterno; o Dio, alza la tua mano; non dimenticare i miseri.

Custodiscimi come la pupilla dell’occhio; nascondimi all’ombra delle tue ali,

I loro cuori si sono induriti, con la loro bocca parlano con arroganza.

Il mio nemico somiglia a un leone che si strugge dal desiderio di lacerare, e a un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.

Poiché senza motivo mi hanno teso di nascosto la loro rete; senza motivo mi hanno scavato una fossa.

Non mi venga addosso il piede del superbo e la mano degli empi non mi porti via.

Essi han teso una rete sui miei passi; io son tutto ricurvo; hanno scavato una fossa davanti a me ma essi stessi son caduti dentro. (Sela)

I superbi hanno inventato menzogne contro di me, ma io osserverò i tuoi comandamenti con tutto il cuore.

I superbi hanno scavato delle fosse per me; essi non agiscono secondo la tua legge.

Gli empi mi hanno teso dei lacci ma io non mi sono allontanato dai tuoi comandamenti.

Abbi pietà di noi o Eterno, abbi pietà di noi perché siamo oltremodo sazi di disprezzo.

L’anima nostra è oltremodo sazia dello scherno degli arroganti e del disprezzo dei superbi.

Preservami dal laccio che mi hanno teso e dai tranelli degli operatori d’iniquità.

Cadano gli empi nelle loro stesse reti, mentre io passerò oltre.

Quando il mio spirito veniva meno in me, tu conoscevi il mio cammino. Essi hanno teso un laccio per me sul sentiero che stavo percorrendo.

L’uomo che adula il suo prossimo tende una rete sui suoi passi.

Poi essi dissero: »Venite e ordiamo congiure contro Geremia, perché la legge non verrà meno al sacerdote né il consiglio al savio né la parola al profeta. Venite, colpiamolo con la lingua e non prestiamo attenzione ad alcuna delle sue parole«.

Si rende forse male per bene? Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita. Ricorda che mi sono presentato davanti a te per parlare in loro favore e per allontanare da loro la tua ira.

Si oda un grido dalle loro case, quando farai piombare improvvisamente su di loro una schiera di soldati, perché hanno scavato una fossa per catturarmi e hanno teso lacci ai miei piedi.

Ora, mentre egli diceva loro queste cose, gli scribi e i farisei, cominciarono ad irritarsi grandemente contro di lui e ad assalirlo con molte domande

tendendogli tranelli, per coglierlo in fallo e poterlo accusare per qualche sua parola.

Essi lo osservavano attentamente e gli mandarono degli istigatori che, fingendosi giusti, lo sorprendessero in fallo in un suo discorso, per poi consegnarlo al potere e all’autorità del governatore.

Ci è lecito pagare il tributo a Cesare o no?«.