un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio e un tempo per danzare,

In quel giorno il Signore, l’Eterno degli eserciti, vi ha chiamati a piangere, a far cordoglio, a radervi il capo e a cingervi di sacco.

I vecchi hanno smesso di radunarsi alla porta, i giovani hanno smesso di suonare i loro strumenti.

La gioia dei nostri cuori è venuta meno, la nostra danza si è mutata in lutto.

Non faranno piú libazioni di vino all’Eterno e i loro sacrifici non gli saranno graditi Saranno per loro come un cibo di lutto; chiunque ne mangerà sarà contaminato, perché il loro pane sarà per sostenere la loro vita, non entrerà nella casa dell’Eterno.

In quel giorno i canti del tempio, diventeranno lamenti«, dice il Signore, l’Eterno. »Ci saranno ovunque molti cadaveri; li getteranno fuori in silenzio«.

Allora tu dirai in cuor tuo: »Chi ha generato costoro? Io ero infatti stata privata dei miei figli, ero sterile, esule e scacciata di qui e di là. Questi chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola, e questi dov’erano?««.