Canto dei pellegrinaggi. Nella mia angoscia ho gridato all’Eterno, ed egli mi ha risposto.

Canto dei pellegrinaggi Io alzo gli occhi ai monti: da dove mi verrà l’aiuto?

Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Io mi sono rallegrato quando mi dissero: »Andiamo alla casa dell’Eterno«.

Canto dei pellegrinaggi. A te alzo i miei occhi a te che siedi nei cieli.

Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Se l’Eterno non fosse stato dalla nostra parte, dica pure Israele:

Canto dei pellegrinaggi. Quelli che confidano nell’Eterno sono come il monte Sion, che non può essere smosso. ma rimane in eterno.

Chi manderà da Sion la salvezza, d’Israele? Quando DIO ristabilirà la sorte del suo popolo in cattività, Giacobbe esulterà, Israele si rallegrerà.

Al maestro del coro. Salmo dei figli di Kore. O Eterno, tu sei stato propizio alla tua terra e hai ricondotto Giacobbe dalla cattività,

Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell’Eterno pronunciata per bocca di Geremia l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, perché facesse un editto per tutto il suo regno e lo mettesse per Iscritto dicendo:

Chi di voi appartiene al suo popolo? L’Eterno, il suo DIO, sia con lui, salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e ricostruisca la casa dell’Eterno, DIO d’Israele, il DIO che è in Gerusalemme.

Allora i capifamiglia di Giuda e Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, assieme a tutti quelli ai quali DIO aveva destato lo spirito, si levarono per andare a ricostruire la casa dell’Eterno che è in Gerusalemme.

Anche il re Ciro trasse fuori gli utensili della casa dell’Eterno che Nebukadnetsar aveva portato via da Gerusalemme e aveva posto nel tempio del suo dio.

Eccone il numero: trenta bacinelle d’oro, mille bacinelle d’argento, ventinove coltelli,

Tutti gli oggetti d’oro e d’argento erano in numero di cinquemilaquattrocento, Sceshbatsar li riportò tutti, assieme agli esuli che furono ricondotti da Babilonia a Gerusalemme.

Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilí nel precedente stato; cosí l’Eterno rese a Giobbe il doppio di tutto ciò che aveva posseduto.

Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra. Tra di essi c’è il cieco e lo zoppo, la donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine ritornerà qui.

O nazioni, ascoltate la parola dell’Eterno e annunziatela nelle isole lontane, e dite: Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore fa col suo gregge.

Anche per te, o Giuda, è riserbata una messe, quando ricondurrò dalla cattività il mio popolo«.

»Poiché ecco, in quei giorni e in quel tempo, quando farò ritornare dalla cattività quei di Giuda e di Gerusalemme.

Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non potrei ancora credere che ha ascoltato la mia voce,

Ma essi, sentendo dire che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

Ma queste parole parvero loro come un’assurdità; ed essi non credettero loro.

Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia, egli disse loro: »Avete qui qualcosa da mangiare?«.

E Pietro, uscito, lo seguiva senza rendersi conto che ciò che gli stava accadendo per mezzo dell’angelo fosse vero infatti egli pensava di avere una visione.

E, riconosciuta la voce di Pietro, per la gioia non aprí la porta, ma corse dentro e annunziò che Pietro stava davanti all’ingresso.

Pietro intanto continuava a bussare. Or essi, avendo aperto, lo videro e sbigottirono.