Canto dei pellegrinaggi. Di Salomone. Se lEterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se lEterno non custodisce la città, invano vegliano le guardie.
Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. O Eterno, il mio cuore non è orgoglioso e i miei occhi non sono alteri, e non mi occupo di cose troppo grandi e troppo alte per me.
Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: »O Dio, sii placato verso me peccatore«,
Poiché cosí dice lAlto e lEccelso, che abita leternità, e il cui nome è Santo »Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti.
Cosí dice lEterno: »Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi. Dovè dunque la casa che mi potreste edificare e dovè il luogo del mio riposo?