Anche se fossi giusto, il mio stesso parlare mi condannerebbe; anche se fossi integro, egli proverebbe che sono perverso.

Egli infatti non è un uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire in giudizio assieme.

Non c’è alcun arbitro fra noi, che ponga la mano su tutti e due.

Dirò a Dio: »Non condannarmi! Fammi sapere perché contendi con me.

Oh, sapessi dove trovarlo, per poter arrivare fino al suo trono!

Saprei le parole con le quali mi risponderebbe, e capirei ciò che avrebbe da dirmi.

Là l’uomo retto potrebbe discutere con lui, cosí sarei assolto dal mio giudice per sempre.

e io lo porterei certamente sulle mie spalle e lo cingerei come un diadema;

Se la mia terra grida contro di me e i suoi solchi piangono insieme ad essa,

Perché contendi con lui, dato che egli non rende conto di alcuno dei suoi atti?

Se Dio dovesse decidere in cuor suo di ritirare a sé il suo Spirito e il suo soffio,

ogni carne perirebbe assieme, e l’uomo ritornerebbe in polvere,

»Colui che contende con l’Onnipotente, vuole forse correggerlo? Colui che rimprovera Dio, risponda a questo«.

Poiché cosí dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo »Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti.

Poiché io non voglio contendere per sempre né essere adirato in eterno, altrimenti davanti a me verrebbero meno lo spirito e le anime che ho fatto.

Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: »Perché mi hai fatto cosí?«.

Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti.

Poiché mali innumerevoli mi circondano; le mie iniquità mi hanno raggiunto e non posso vedere; sono piú numerosi dei capelli del mio capo, e il mio cuore vien meno.

Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.

poiché, se il nostro cuore ci condanna, Dio è piú grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.