Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza

Si rallegrano grandemente ed esultano quando trovano la tomba?

Volesse Dio schiacciarmi, stendere la sua mano e distruggermi!

»Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento, parlando nell’amarezza dell’anima mia!

Poi Rebecca disse ad Isacco: »Io sono disgustata della vita a motivo di queste figlie di Heth. Se Giacobbe prende in moglie una tra le figlie di Heth, una donna come quelle del paese, a che mi servirà la vita?«.

Egli invece si inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra e chiese di poter morire dicendo: »Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri«.

Or dunque, o Eterno, ti prego, toglimi la vita, perché per me è meglio morire che vivere«.

Quando si levò il sole DIO procurò un afoso vento orientale, e il sole picchiò sul capo di Giona, che si sentí venir meno e chiese di morire, dicendo: »Per me è meglio morire che vivere«.

Non sono forse pochi i miei giorni? Smettila dunque, lasciami stare, perché possa riprendermi un po’

distogli da lui lo sguardo e lascialo stare, finché abbia terminato la sua giornata come un bracciante,

Allontana da me il tuo flagello; io vengo meno sotto i colpi della tua mano.

Distogli il tuo sguardo da me, perché io possa riprendere forza prima che me ne vada e non sia piú«.

Certo, gli uomini di basso rango non sono che vapore, e gli uomini di alto rango non sono che menzogna, messi sulla bilancia tutti insieme sono piú leggeri del vapore, stesso.

Allora egli consumò i loro giorni in vanità e gli anni loro in spaventi improvvisi.

L’uomo è come un soffio e i suoi giorni sono come l’ombra che passa.

Poiché ci sono molte cose che aumentano la vanità, quale vantaggio ne ha l’uomo?

Chi conosce infatti ciò che è buono per l’uomo in questa vita, durante tutti i giorni della sua vita vana che egli trascorre come un’ombra? Chi sa dire all’uomo cosa avverrà dopo di lui sotto il sole?