Ma gli empi di cuore accumulano ira non gridano in cerca di aiuto,

Cosí Saul morí a motivo della sua infedeltà commessa contro l’Eterno, perché non aveva osservato la parola dell’Eterno e anche perché aveva consultato una medium per avere consiglio.

e non aveva invece consultato l’Eterno. Per questo l’Eterno lo fece morire e trasferí il regno a Davide, figlio di Isai.

Anche quando era oppresso, questo re Achaz peccò ancor di piú contro l’Eterno.

Offrí sacrifici agli dèi di Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: »Poiché gli dèi dei re di Siria aiutano quelli, io offrirò loro sacrifici perché aiutino anche me«. Ma furono proprio loro a provocare la sua rovina e quella di tutto Israele.

Si aggirerà per il paese affranto e affamato; e quando sarà affamato si irriterà e maledirà il suo re e il suo DIO. Volgerà lo sguardo in alto,

Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: »Non ho in essi alcun piacere«,

Tu hai dimenticato l’Eterno che ti ha fatto, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell’oppressore, quando si preparava a distruggere. Ma dov’è ora il furore dell’oppressore?

Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore, facendo il bene.

perché io non so adulare, altrimenti il mio Fattore mi toglierebbe presto di mezzo«.

Prenderò la mia conoscenza da lontano e renderò giustizia a colui che mi ha fatto.

Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è l’Eterno degli eserciti, il tuo Redentore è il Santo d’Israele, chiamato DIO di tutta la terra.

Di giorno l’Eterno mi largisce la sua benignità, e di notte innalzo a lui un cantico, una preghiera al Dio della mia vita.

Durante la notte mi ritorna alla mente il mio canto, medito nel mio cuore e il mio spirito investiga.

Nel cuore della notte mi alzo per celebrarti, a motivo dei tuoi giusti decreti.

Esultino i santi nella gloria, cantino di gioia sui loro letti.

Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano.