Sí, la luce del malvagio si spegne e la fiamma del suo fuoco non brilla piú.

La luce nella sua tenda si oscura e la sua lampada sopra di lui si estingue.

poi lo volgerà verso la terra, ed ecco calamità, tenebre, oscurità piena di angoscia, e sarà sospinto nelle piú fitte tenebre.

Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti«,

onde furiose del mare che vomitano la schiuma delle loro brutture, stelle erranti a cui è riservata la caligine delle tenebre infernali per sempre.

Tu li renderai come un forno ardente, quando apparirai adirato, nella sua ira l’Eterno li inabisserà, e il fuoco li divorerà.

Frecce acuminate di un prode, con carboni di ginepro.

Tofet è preparato da molto tempo, esso è pronto anche per il re; egli lo ha fatto profondo e largo, sul suo rogo c’è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell’Eterno, come un torrente di zolfo, lo accenderà.

Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile«.

Non ha né figli né discendenza tra il suo popolo e nessun superstite nella sua dimora.

I suoi figli rimangano orfani e la sua moglie vedova.

L’usuraio si prenda tutti i suoi averi, e gli estranei lo derubino del frutto delle sue fatiche.

Sia la sua discendenza distrutta; nella seconda generazione sia il loro nome cancellato.

Siano i loro peccati sempre davanti all’Eterno, affinché egli faccia sparire dalla terra il loro ricordo.

Tu non sarai riunito a loro nella sepoltura, perché hai distrutto il tuo paese e hai ucciso il tuo popolo; la discendenza dei malfattori non sarà piú nominata.

Io mi leverò contro di loro dice l’Eterno degli eserciti, e sterminerò da Babilonia il nome e i superstiti, la progenie e la discendenza dice l’Eterno.