Ti par bene opprimere, disprezzare l’opera delle tue mani e mostrarti favorevole ai disegni dei malvagi?

Se sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare il capo, sazio come sono d’ignominia e vedendo la mia miseria.

Tu rinnovi i tuoi testimoni contro di me, accresci la tua ira contro di me e truppe sempre fresche mi assalgono.

anche se non c’è alcuna violenza nelle mie mani e la mia preghiera e pura.

Già fin d’ora, ecco, il mio testimone è in cielo, il mio garante è in alto.

Ecco, io conosco i vostri pensieri e i piani con i quali mi vorreste fare violenza

O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.

Poiché ogni volta che io parlo, grido e proclamo: »Violenza e saccheggio!« Sí, la parola dell’Eterno è per me un motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.

Anche quando grido e chiedo aiuto a gran voce, egli rifiuta di ascoltare la mia preghiera.

Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: »Violenza!«, ma tu non salvi.

Perché mi fai vedere l’iniquità e mi fai guardare la perversità? Davanti a me stanno rapina e violenza, c’è contesa e cresce la discordia.

Egli infatti non è un uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire in giudizio assieme.

Ecco, egli mi ucciderà, non ho piú speranza, tuttavia difenderò in faccia a lui la mia condotta.

Ascoltate attentamente il mio discorso e le mie dichiarazioni con i vostri orecchi.

Chi vuole dunque contendere con me? Perché allora tacerei e morirei.

ritira da me la tua mano, e il tuo terrore non mi spaventi piú.

Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione e il mio peccato!

Possa egli sostenere le ragioni dell’uomo presso Dio, come fa un uomo con il suo vicino.

Oh, sapessi dove trovarlo, per poter arrivare fino al suo trono!

Saprei le parole con le quali mi risponderebbe, e capirei ciò che avrebbe da dirmi.

Là l’uomo retto potrebbe discutere con lui, cosí sarei assolto dal mio giudice per sempre.

e io lo porterei certamente sulle mie spalle e lo cingerei come un diadema;

gli renderei conto di tutti i miei passi, presentandomi a lui come un principe.

Poiché Giobbe ha detto: Sono giusto ma Dio ha tolto via la mia giustizia.

Vorresti proprio annullare il mio giudizio, condannare me per giustificare te stesso?