Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o guardiano degli uomini? Perché mi hai fatto il tuo bersaglio, al punto di essere divenuto un peso a me stesso?

Dio mi ha dato in balìa degli empi, mi ha consegnato nelle mani dei malvagi.

I suoi arcieri mi circondano da ogni parte, mi trafigge i reni senza pietà, versa a terra il mio fiele.

Ma tu ci hai scacciati e ci hai coperti di vergogna, e non esci piú coi nostri eserciti

Tu ci hai dati via come pecore da macello, e ci hai dispersi fra le nazioni.

Tu ci hai resi la vergogna dei nostri vicini, la beffa e lo scherno di chi ci sta intorno.

Poiché tu ci hai messi alla prova, o DIO, tu ci hai raffinati come si raffina l’argento.

Hai fatto cavalcare gli uomini sul nostro capo, siamo passati attraverso il fuoco e l’acqua, ma tu ci hai tratto fuori in luogo di refrigerio.

Poiché i suoi piedi lo spingono nella rete e andrà ad incappare in un laccio.

Per lui c’è un laccio nascosto in terra e una trappola sul sentiero.

»Nulla di simile vi avvenga, o voi che passate vicino. Mirate e guardate, se c’è dolore simile al mio dolore, quello che mi tormenta è che l’Eterno mi ha inflitto nel giorno della sua ira ardente.

Dall’alto ha mandato un fuoco nelle mie ossa, si è impadronito di esse, ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro, mi ha reso desolata, nel languore tutti i giorni.

Ma io stenderò la mia rete su di lui ed egli sarà preso nel mio laccio, lo condurrò quindi a Babilonia, nel paese dei Caldei, egli però non la vedrà e là morirà.

Cosí dice il Signore l’Eterno: »Stenderò su di te la mia rete con un’assemblea di molti popoli che ti tireranno su con la mia rete.

Mentre andranno, stenderò su di loro la mia rete e li farò cadere come gli uccelli del cielo; li castigherò, come è stato annunciato alla loro assemblea.