Job 3:17
Laggiú i malvagi smettono di tormentare, laggiú riposano gli stanchi.
Job 7:3
cosí a me sono toccati in sorte mesi di calamità e mi sono state assegnate notti di dolore.
Job 7:16
Mi disfaccio; non vivrò per sempre lasciami stare, i giorni miei non sono che un soffio.
Job 10:1
»Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento, parlando nell’amarezza dell’anima mia!
Psaumes 6:6
Io sono sfinito a forza di sospirare; ogni notte allago di pianto il mio letto e faccio scorrere le lacrime sul mio giaciglio.
Psaumes 6:7
Il mio occhio si strugge dal dolore e invecchia a motivo di tutti i miei nemici.
Proverbes 3:11
Figlio mio, non disprezzare la punizione dell’Eterno e non detestare la sua correzione
Proverbes 3:12
perché l’Eterno corregge colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce.
Esaïe 50:4
»Il Signore, l’Eterno, mi ha dato la lingua dei discepoli perché sappia sostenere con la parola lo stanco; egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli.
Michée 6:13
Perciò anch’io ti renderò sofferente, colpendoti e rendendoti desolata a motivo dei tuoi peccati.
Job 1:15-19
15
quando i Sabei sono piombati loro addosso, e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
16
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »Il fuoco di DIO è caduto dal cielo, ha investito pecore e servi e li ha divorati. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
17
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via, e hanno passato a fil di spada i servi. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
18
Egli stava ancora parlando, quando giunse un altro e disse: »I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore.
19
quand’ecco un vento impetuoso, venuto dal deserto, ha investito i quattro angoli della casa che è caduta sui giovani, ed essi sono morti. Io solo sono scampato per venire a dirtelo«.
Job 29:5-25
5
quando l’Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano intorno;
6
quando mi lavavo i piedi nel burro e la roccia versava per me ruscelli d’olio.
7
Quando uscivo verso la porta della città e rizzavo il mio seggio in piazza,
8
i giovani, al vedermi, si tiravano in disparte, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi;
9
i principi smettevano di parlare e si mettevano la mano alla bocca;
10
la voce dei capi si smorzava e la loro lingua si attaccava al palato.
11
L’orecchio che mi udiva, mi proclamava beato, e l’occhio che mi vedeva, mi rendeva testimonianza,
12
perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l’orfano che non aveva alcuno che l’aiutasse.
13
La benedizione del morente scendeva su di me e facevo esultare il cuore della vedova.
14
Avevo indossato la giustizia ed essa mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante.
15
Ero occhi per il cieco e piedi per lo zoppo;
16
ero un padre per i poveri e investigavo il caso che non conoscevo.
17
Spezzavo le mascelle del malvagio e strappavo dai suoi denti la preda.
18
E pensavo: »Morirò nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;
19
le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada rimarrà tutta la notte sul mio ramo;
20
la mia gloria sarà sempre nuova in me e il mio arco acquisterà nuova forza nella mia mano.
21
Gli astanti mi ascoltavano in aspettazione e tacevano per udire il mio consiglio.
22
Dopo che avevo parlato non replicavano, e le mie parole cadevano su di loro come gocce di rugiada.
23
Mi aspettavano come si aspetta la pioggia e spalancavano la loro bocca come per l’ultima pioggia.
24
Io sorridevo loro quando erano sfiduciati, e non potevano sminuire la luce del mio volto.
25
Quando andavo da loro, mi sedevo come capo e stavo come un re tra le sue schiere, come uno che consola gli afflitti«.