pone i miei piedi nei ceppi e osserva tutti i miei passi".

Asa si indignò contro il veggente e lo fece gettare in carcere, perché si era adirato con lui per queste cose. In quel tempo Asa infierí anche contro alcuni del popolo.

Nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi, e la sua malattia era molto grave: nella sua infermità però egli non cercò l’Eterno, ma ricorse ai medici.

Egli la seguí senza indugio, come un bue va al macello, come un incatenato alla punizione dello stolto,

Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi.

perché tu debba indagare sulla mia colpa e andare in cerca del mio peccato,

Allora tu conteresti i miei passi ma non osserveresti i miei peccati;

La sua ira mi dilania e mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza il suo sguardo su di me.

Cosí Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno e colpí Giobbe di un’ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.