Ma ho anch’io intendimento come voi, e non sono da meno di voi; inoltre chi ignora cose come queste?

Hai tu udito il segreto consiglio di Dio o possiedi tu solo la sapienza?

Che cosa sai tu che noi non sappiamo, o che cosa comprendi che non sia inteso anche da noi?

"Giobbe parla senza intendimento, le sue parole sono prive di sapienza

Giobbe apre inutilmente le labbra e accumula parole senza senno«.

Ascoltate attentamente il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca!

»Ecco, sono cosí meschino, che cosa ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca.

Ho parlato una volta, ma non parlerò più; sí, due volte, ma non aggiungerò altro«.

Ora, dopo che l’Eterno ebbe rivolto queste parole a Giobbe, l’Eterno disse a Elifaz di Teman: »La mia ira si è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me rettamente, come ha fatto il mio servo Giobbe.

Ora, riguardo alle cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza; la conoscenza gonfia, ma l’amore edifica.

Ora, se uno pensa di sapere qualche cosa, non sa ancora nulla di come egli dovrebbe sapere.

Se uno infatti venisse a voi predicando un altro Gesú, che noi non abbiamo predicato, o se voi riceveste un altro spirito che non avete ricevuto, o un altro evangelo che non avete accettato, ben lo sopportereste.

Ora io ritengo di non essere stato in nulla inferiore ai sommi apostoli.

Lo dico di nuovo: Nessuno mi consideri un insensato; se no ricevetemi pure come un insensato, affinché mi possa anch’io vantare un po’.

Poiché molti si vantano secondo la carne, anch’io mi vanterò.

Sono diventato insensato vantandomi, voi mi ci avete costretto, poiché avrei dovuto essere raccomandato da voi, perché non sono stato per nulla inferiore ai sommi apostoli, benché io non sia niente.