Ricordati che la mia vita è un soffio il mio occhio non vedrà piú il bene.

Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue misericordie, perché sono da sempre.

Non ricordarti dei peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; ma nella tua benignità ricordati di me, o Eterno, per amore della tua bontà.

Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati.

Ricordati quanto breve sia la mia vita. Per quale vanità hai creato tutti i figli degli uomini?

Ricordati di me, o Eterno, secondo la benevolenza che usi verso il tuo popolo, e visitami con la tua salvezza,

Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente.

mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai«.

Guai a chi contende con chi l’ha formato, un frammento di vasi di terra con altri frammenti di vasi di terra. Dirà l’argilla a chi la forma: »Che fai?«, o dirà la tua opera: »Non ha mani?«.

Tuttavia, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla e tu colui che ci formi; noi tutti siamo opera delle tue mani.

»O casa d’Israele, non posso io fare con voi come ha fatto questo vasaio?«, dice l’Eterno. »Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, cosi siete voi nelle mie mani, o casa d’Israele!

se dico al sepolcro: »Tu sei mio padre« e ai vermi: »Siete mia madre e mia sorella«

Il mio vigore si è inaridito come un coccio d’argilla e la mia lingua è attaccata al mio palato; tu mi hai posto nella polvere della morte.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere e dici: »Ritornate, o figli degli uomini«.

e la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato.

Non ha il vasaio autorità sull’argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore?