»Tendono le loro lingue come fosse il loro arco per scoccare menzogne; nel paese sono potenti ma non per la verità, perché procedono di malvagità in malvagità e non conoscono me«, dice lEterno.
4
»Si guardi ciascuno dal suo vicino e non fidatevi di ogni fratello, perché ogni fratello non fa che ingannare ed ogni vicino va spargendo calunnie.
5
Ognuno inganna il suo vicino e non dicono la verità; esercitano la loro lingua a mentire e si affaticano a fare il male.
6
La tua dimora è in mezzo allinganno e per inganno rifiutano di conoscermi«, dice lEterno.
Udivo le calunnie di molti: »Terrore allintorno! Denunciatelo e lo denuncieremo!«. Tutti quelli con i quali vivevo in pace aspettavano che io inciampassi e dicevano: »Forse si lascerà persuadere, cosí noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui«.
Comportatevi bene fra i gentili affinché, là dove vi accusano di essere dei malfattori, a motivo delle buone opere che osservano in voi, possano glorificare Dio nel giorno della visitazione.
avendo una buona coscienza affinché, quando vi accusano di essere dei malfattori, vengano svergognati coloro che calunniano la vostra buona condotta in Cristo.
Quando Sanballat, Tobiah e Ghescem lArabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo ricostruito le mura e che non vi era piú rimasta alcuna breccia (quantunque allora non avessi ancora messo i battenti alle porte)
Quando però Sanballat, lo Horonita e Tobiah, il servo Ammonita, e Ghescem, larabo, vennero a saperlo, ci schernirono e ci disprezzarono, dicendo: »Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?«.
Sia reso noto al re che i Giudei, che sono partiti da te e sono venuti presso di noi a Gerusalemme stanno riedificando la città ribelle, e malvagia, e ne ricostruiscono le mura e riparano le fondamenta.
perché si facciano ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri, e nel libro delle memorie troverai e verrai a conoscere che questa città è una città ribelle, perniciosa ai re e alle province, e vi si fomentano ribellioni fin dai tempi antichi. Per questa ragione la città fu distrutta.
E cominciarono ad accusarlo, dicendo: »Noi abbiamo sorpreso costui che sovvertiva la nazione e proibiva di dare i tributi a Cesare, affermando di essere un re, il Cristo«.