Allora il re dIsraele convocò i profeti, quattrocento uomini, e disse loro: »Dobbiamo andare a combattere contro Ramoth di Galaad, oppure devo rinunciarvi?«. Quelli risposero: »Va pure, perché DIO la darà nelle mani del re«.
Il messaggero, che era andato a chiamare Mikaiah, gli parlò, dicendo: »Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel dichiarare cose buone al re; ti prego quindi che la tua parola sia come la parola di ognuno di loro; dichiara anche tu cose buone«.
Ma un uomo tirò a caso una freccia con il suo arco e colpí il re dIsraele tra le maglie della corazza; per cui il re disse al suo cocchiere: »Gira e portami fuori dalla mischia, perché sono ferito«.
Ma la battaglia fu cosí aspra quel giorno che il re fu costretto a rimanere sul suo carro di fronte ai Siri fino alla sera, e al tramonto del sole morí.
Cosí dice lEterno riguardo ai profeti che fanno sviare il mio popolo, che gridano: »Pace« se hanno qualcosa da mordere fra i denti, ma dichiarano la guerra a chi non mette loro niente in bocca.
Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione.
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E molti seguiranno le loro deleterie dottrine e per causa loro la via della verità sarà diffamata.
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E nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole bugiarde; ma la loro condanna è da molto tempo allopera e la loro rovina non si farà attendere.
Costoro sono mormoratori, scontenti, che camminano secondo le loro passioni; per di piú la loro bocca proferisce cose oltremodo gonfie e adulano le persone per lutilità propria.
Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.
Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine, questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo.