Poi il re Davide disse a tutta l’assemblea: »Salomone, mio figlio, il solo che DIO abbia scelto, è ancora giovane e inesperto, mentre l’opera è grande, perché questo palazzo non destinato a un uomo, ma all’Eterno DIO.

Ora, o Eterno, mio DIO, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre ma io non sono che un fanciullo e non so come comportarmi.

Attorno a lui si sono radunati uomini spregevoli, dei farabutti, che si sono fatti forti contro Roboamo, figlio di Salomone, quando Roboamo era giovane e inesperto, e non era forte abbastanza da resistere loro.

E questo tempio, sebbene cosí imponente, sarà desolato; chiunque poi gli passera vicino rimarrà stupito e fischierà, e dirà: »Perché l’Eterno ha trattato così questo paese e questo tempio?«.

Il tempio che io sto per costruire sarà grande, perché il nostro DIO è piú grande di tutti gli dèi.

Chiunque passerà vicino a questo tempio, pur cosí imponente, stupirà e dirà: »Perché l’Eterno ha trattato cosí questo paese e questo tempio?«.

Molti sacerdoti, Leviti e capi delle case paterne, anziani, che avevano visto il primo tempio, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi. Molti altri invece alzavano forti grida di allegrezza,

Il nostro santo e magnifico tempio, dove i nostri padri ti celebrarono, è divenuto preda del fuoco e tutte le nostre cose piú care sono state devastate.

Hanno fatto della bellezza dei loro ornamenti un motivo di orgoglio, ne hanno fatto immagini delle loro abominazioni e i loro idoli esecrandi. Per questo li renderò per loro un’immondezza,

"Chi è rimasto fra voi che ha visto questo tempio nella sua precedente gloria? E come la vedete ora? A confronto di quella, non è questa un nulla ai vostri occhi?

"La gloria di quest’ultimo tempio sarà piú grande di quella del precedente," dice l’Eterno degli eserciti; »e in questo luogo io darò la pace««, dice l’Eterno degli eserciti.

Poi, come alcuni parlavano del tempio e facevano notare che era adorno di belle pietre e di offerte, egli disse:

e disse loro: »Io oggi ho centovent’anni; non posso piú andare e venire; inoltre l’Eterno mi ha detto: »Tu non passerai questo Giordano«.

E l’Eterno farà ad esse come ha fatto a Sihon e a Og, re degli Amorei, e al loro paese, quando li distrusse.

Siate forti e coraggiosi, non abbiate paura, non spaventatevi di loro, perché l’Eterno il tuo DIO, è lui stesso che cammina con te egli non ti lascerà e non ti abbondonerà«.

Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza, perché nello Sceol dove vai, non c’è piú ne lavoro né pensiero né conoscenza né sapienza.

Bisogna che egli cresca e che io diminuisca.

Poiché in questo è vero il detto: »L’uno semina e l’altro miete«.

Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete entrati nella loro fatica«.

Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.

Or prima della festa di Pasqua sapendo Gesú che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Ma ritengo giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti ricordandovi queste cose,

Ma farò in modo che, anche dopo la mia dipartita, voi possiate sempre ricordarvi di queste cose.