Con l’inizio del nuovo anno, nel tempo in cui i re vanno a combattere, Davide mandò Joab con i suoi servi e con tutto Israele a devastare il paese dei figli di Ammon e ad assediare Rabbah; ma Davide rimase a Gerusalemme.

Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele e gli disse: »Va’, rafforzati e considera bene quel che devi fare, perché fra un anno il re di Siria salirà contro di te«.

L’anno seguente Ben-Hadad passò in rassegna i Siri e salí verso Afek per combattere con Israele.

Poi Eliseo morí e fu sepolto. All’inizio dell’anno seguente, alcune bande di Moabiti, invasero il paese.

Io dissi: »Fino a quando, Signore?«. Egli rispose: »Finché le città siano devastate e senza abitanti, le case siano senza alcun uomo e il paese sia devastato e desolato

Ecco, io ho creato il fabbro che soffia sulle braci nel fuoco e ne trae uno strumento per il suo lavoro, e ho pure creato il devastatore per distruggere.

Poiché Og, re di Bashan, era rimasto l’unico superstite della stirpe dei giganti. Ecco, il suo letto era un letto di ferro (e non si trova forse a Rabbah degli Ammoniti?). Esso misura nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, secondo il cubito d’uomo.

Intanto Joab combattè contro Rabbah dei figli di Ammon ed espugnò la città reale.

Quando Davide giunse a Mahanaim Shobi, figlio di Nahash da Rabbah dei figli di Ammon, Makir, figlio di Ammiel da Lodebar, e Barzillai, il Galaadita da Roghelim,

Perciò ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, nei quali io farò udire il grido di guerra contro Rabbah dei figli di Ammon; essa diventerà un cumulo di rovine e le sue borgate saranno consumate dal fuoco. Allora Israele, prenderà possesso della sua eredità«, dice l’Eterno.

»Gemi o Heshbon, perché Ai è devastata; gridate, o borgate di Rabbah, cingetevi di sacco, innalzate lamenti, correte qua e là entro i recinti del gregge perché Malkam va in cattività insieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.

(21:25) Traccia una strada per la quale la spada vada a Rabbah, città dei figli di Ammon, e un’altra perché vada in Giuda, contro Gerusalemme, città fortificata.

Io farò di Rabbah un recinto per cammelli e del paese dei figli di Ammon un ovile per le pecore; allora riconoscerai che io sono l’Eterno«.

Perciò accenderò un fuoco entro le mura di Rabbah, che ne divorerà i palazzi tra lo strepito di un giorno di battaglia, tra il turbine in un giorno di uragano.

Mentre assediava la città, Joab pose Uriah nel luogo dove sapeva che vi erano uomini valorosi.

Allora Joab mandò a riferire a Davide tutti gli avvenimenti della guerra.

se il re andasse in collera e ti dicesse "Perché vi siete avvicinati alla città per combattere? Non sapevate che avrebbero tirato dall’alto delle mura?

Il messaggero dunque partí e, quando giunse, riferí a Davide tutto ciò che Joab lo aveva mandato a dire

allora gli arcieri tirarono sui tuoi servi dall’alto delle mura e alcuni dei servi del re sono morti, ed è morto anche il tuo servo Uriah lo Hitteo«.

Intanto Joab combattè contro Rabbah dei figli di Ammon ed espugnò la città reale.

Ora perciò raduna il resto del popolo, accampati contro la città e prendila altrimenti prenderò io la città ed essa porterà il mio nome«.

Tolse poi dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose; essa fu posta sulla testa di Davide. Inoltre egli portò via dalla città un grandissimo bottino.