Poi Hiram, re di Tiro, inviò a Davide messaggeri, legname di cedro, falegnami e muratori, i quali costruirono una casa a Davide.

Allora Davide riconobbe che l’Eterno lo stabiliva come re d’Israele e innalzava il suo regno per amore del suo popolo Israele.

Questi sono i nomi dei figli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone,

Elishama, Eliada, Elifelet.

Quando Hiram, re di Tiro, seppe che Salomone era stato unto re al posto di suo padre, gli mandò i suoi servi, perché Hiram era sempre stato amico di Davide.

Quindi Hiram mandò a dire a Salomone: »Ho considerato attentamente il messaggio che mi hai fatto pervenire. Io farò tutto ciò che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso.

Cosí Hiram forní a Salomone tutto il legname di cedro e il legname di cipresso che volle.

L’Eterno diede sapienza a Salomone, come gli aveva promesso; vi fu pace tra Hiram e Salomone, e i due fecero un’alleanza.

E Hiram, re di Tiro, rispose con uno scritto, che mandò a Salomone: »Poiché l’Eterno ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso«.

Hiram diceva anche: »Benedetto sia l’Eterno, il DIO d’Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figlio saggio, pieno di intelligenza e di capacità, che edificherà un tempio per l’Eterno e una reggia per sé!

Allora Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese d’Israele e diede incarico agli scalpellini di squadrare pietre per costruire la casa di DIO.

Ordina dunque che si taglino per me cedri del Libano. I miei servi lavoreranno con i tuoi servi, e per il salario dei tuoi servi io ti darò tutto ciò che chiederai. Tu sai infatti che tra di noi non c’è nessuno che sappia tagliare alberi come quei di Sidone«.

I miei servi li porteranno dal Libano al mare e li farò trasportare per mare su zattere fino al luogo che tu mi indicherai; li farò quindi scaricare là e tu li porterai via. In compenso, tu verrai incontro al mio desiderio, fornendo di viveri la mia casa«.

Cosí Hiram forní a Salomone tutto il legname di cedro e il legname di cipresso che volle.

Cosí gli operai di Salomone e gli operai di Hiram e i Ghiblei estrassero le pietre, e prepararono il legname e le pietre per la costruzione del tempio.

Poi Salomone mandò a dire a Hiram re di Tiro: »Come hai fatto con Davide mio padre, al quale mandasti cedri per costruirsi una casa in cui abitare, fa’ altrettanto con me.

Mandami anche dal Libano legname di cedro, di cipresso e di sandalo, perché so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del Libano; ed ecco, i miei servi lavoreranno con i servi tuoi,

E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò ventimila cori di grano, ventimila cori di orzo ventimila bati di vino e ventimila bati di olio«.

Diedero quindi denaro ai tagliapietre e ai falegnami, e viveri, bevande e olio a quelli di Sidonea e di Tiro perché portassero legname di cedro dal Libano, secondo la concessione ottenuta da parte di Ciro, re di Persia.

Or avvenne che Davide dopo che si era stabilito nella sua casa disse al profeta Nathan: »Ecco, io abito in una casa di cedro mentre l’arca del patto dell’Eterno si trova sotto una tenda«.

il re disse al profeta Nathan: »Vedi, io abito in una casa di cedro ma l’arca di DIO sta sotto una tenda«.

Ma a Salomone occorsero tredici anni a costruire la sua propria casa; cosí egli portò a termine tutta la sua casa.

Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila.

Tutte le porte con i loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre erano opposte le une alle altre su tre piani diversi.

Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, chiamato »Portico del giudizio«; e lo ricoprí di cedro dal pavimento al soffitto.

Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, squadrate a misura, tagliate con la sega di dentro e di fuori dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore.

Al di sopra c’erano pietre scelte, squadrate a misura e del legname di cedro.

Guai a chi costruisce la sua casa senza giustizia e le sue stanze superiori senza equità, che fa lavorare il prossimo per nulla e non gli retribuisce il suo lavoro,

»Pensi forse di essere re, perché sei circondato da cedro? Tuo padre non mangiava e beveva? Ma agiva con rettitudine e giustizia e tutto gli andava bene.