Dopo essersi consigliato, il re fece due vitelli d’oro e disse al popolo: »E’ troppo per voi salire fino a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi che ti hanno fatto uscire dal paese d’Egitto!«.

Questo fu causa di peccato, perché il popolo andava fino a Dan per prostrarsi davanti a un vitello.

Geroboamo istituí una festa nell’ottavo mese, il quindicesimo giorno del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda e offrí sacrifici sull’altare. Cosí fece a Bethel per sacrificare ai vitelli da lui fatti; e a Bethel stabilí i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti.

Benché tu, Israele, ti prostituisci, Giuda non si renda colpevole. Non andate a Ghilgal, non salite a Beth-Aven e non giurate dicendo: »Come l’Eterno vive«.

Gli abitanti di Samaria avranno paura per il vitello di Beth-aven, perché per esso il suo popolo farà cordoglio e i suoi sacerdoti che si rallegravano su di esso tremeranno, perché la sua gloria si è allontanata da lui.

Cosí sarà fatto di te, o Bethel, per la vostra immensa malvagità. Al mattino il re d’Israele sarà interamente distrutto.

»nel giorno in cui punirò Israele per le sue trasgressioni, punirò anche gli altari di Bethel; i corni dell’altare saranno spezzati e cadranno a terra.

»Andate a Bethel e peccate, a Ghilgal peccate ancora di piú. Portate ogni mattina i vostri sacrifici e ogni tre giorni le vostre decime.

ma non cercate Bethel non andate a Ghilgal, non proseguite fino a Beersceba, perché Ghilgal andrà certamente in cattività e Bethel sarà ridotta al nulla.

ma non profetizzare piú a Bethel, perché è il santuario del re e la residenza reale«.

Persino i bambini mi disprezzano; e provo ad alzarmi, parlano contro di me.

»Ora invece i piú giovani di me mi deridono, quelli i cui padri avrei rifiutato di mettere fra i cani del mio gregge.

gente stupida, sí, gente spregevole, cacciati via dal paese.

Hanno orrore di me, stanno lontano da me e non esitano a sputarmi in faccia.

Questa gentaglia si leva alla mia destra, spingono lontano i miei piedi e preparano contro di me le vie per distruggermi.

Si avvicinano come attraverso un’ampia breccia, si lanciano su di me come un uragano.

Ora mi struggo dentro di me, e i giorni di afflizione mi sono venuti addosso,

Per la grande violenza la mia veste si deforma, mi stringe attorno come il colletto del mio mantello.

Io grido a te, e tu non mi rispondi; ti sto davanti, ma tu mi stai ad osservare.

Mi sollevi in alto sul vento, mi fai cavalcare su di esso e mi fai scomparire nella tempesta.

Certamente non stenderà la sua mano alla tomba, anche se nella sua sventura grida in cerca di aiuto.

Quando aspettavo il bene, è venuto il male; quando aspettavo la luce, è venuta l’oscurità.

Vado attorno tutto annerito, ma non dal sole; mi alzo nell’assemblea e grido in cerca di aiuto.

La mia pelle si è annerita su di me e le mie ossa bruciano dal calore.

Anche il fanciullo si fa conoscere con i suoi atti se ciò che fa è puro e retto.

Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio.

La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui.

Elimina dal tuo cuore la tristezza e allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e l’adolescenza sono vanità.

Guai, nazione peccatrice, popolo carico di iniquità, razza di malfattori, figli che operano perversamente! Hanno abbandonato l’Eterno, hanno disprezzato il Santo d’Israele, si sono sviati e voltati indietro.

Il popolo sarà oppresso, l’uno dall’altro, e ognuno dal suo prossimo; il fanciullo sarà insolente verso il vecchio, lo spregevole verso l’uomo onorato.

I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per fare delle focacce alla regina del cielo, e poi fanno libazioni, ad altri dei per provocarmi ad ira.

Ora Sara vide che il figlio partorito ad Abrahamo da Agar, l’egiziana, rideva.

Ma essi si beffarono dei messaggeri di DIO, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo raggiunse un punto in cui non c’era piú rimedio.

»Ora invece i piú giovani di me mi deridono, quelli i cui padri avrei rifiutato di mettere fra i cani del mio gregge.

gente stupida, sí, gente spregevole, cacciati via dal paese.

Ora sono diventato il loro canto di scherno, sí, sono il loro zimbello.

Ma quando io ho inciampato, essi si sono rallegrati e si sono radunati insieme; si sono radunati contro di me dei calunniatori, che io non conoscevo, mi hanno lacerato senza posa.

Ma avvicinatevi qui, voi figli della incantatrice, progenie dell’adultero e della prostituta.

Di chi vi burlate? Contro chi allargate la bocca e cacciate fuori la lingua? Non siete voi figli della ribellione, progenie della menzogna,

Ma, come allora colui che era generato secondo la carne perseguitava colui che era generato secondo lo Spirito, cosí avviene al presente.

Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia.

Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco, e cavalli di fuoco li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salí al cielo in un turbine.

E, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra; e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: »Salve, o re dei Giudei!«.

E dopo averlo schernito, lo spogliarono di quel manto e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo condussero via per crocifiggerlo.

e dicendo: »Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se sei il Figlio di Dio, scendi giú dalla croce!«.

»Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d’Israele, scenda ora giú dalla croce e noi crederemo in lui;