Or Eliseo si ammalò di quella malattia di cui doveva morire; perciò Joas re d’Israele, scese a trovarlo e pianse su lui, e, disse: »Padre mio, padre mio, carro d’Israele e sua cavalleria!«.

e libererà anche chi non è innocente sí, egli sarà liberato per la purità delle tue mani«.

Per la benedizione degli uomini retti la città è innalzata, ma per la bocca degli empi va in rovina.

La sapienza rende il saggio piú forte di dieci potenti in una città.

Allora io dissi: »La sapienza val piú della forza; ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate«.

La sapienza val piú delle armi da guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene.

Forse l’Eterno, il tuo DIO, ha udito le parole di Rabshakeh, che il re di Assiria suo signore, ha mandato a insultare il DIO vivente, e lo castigherà a motivo delle parole che l’Eterno, il tuo DIO, ha udito. Innalza dunque una preghiera per il residuo che ancora rimane«.

Quindi Ezechia pregò l’Eterno, dicendo:

Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire ad Ezechia: »Cosí dice l’Eterno, il DIO d’Israele: Poiché tu mi hai pregato riguardo a Sennacherib, re di Assiria,

dicendo: »Paolo, non temere, tu devi comparire davanti a Cesare; ed ecco. Dio ti ha dato tutti coloro che navigano con te«.

Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto il vento nelle sue mani? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio, se lo sai?

Il Signore Gesú dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio.

E avvenne che, quando gli angeli si allontanarono da loro per ritornare in cielo, i pastori dissero tra loro: »Andiamo fino a Betlemme, per vedere ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto conoscere«.

E avvenne che, mentre egli li benediceva, si separò da loro e fu portato su nel cielo.

Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell’uomo che è nel cielo.

Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse dai loro occhi.

Poiché in questa tenda noi gemiamo, desiderando di essere rivestiti della nostra abitazione celeste

Noi infatti che siamo in questa tenda gemiamo, essendo aggravati, e perciò non desideriamo già di essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.

Per la qual cosa la Scrittura dice: »Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini«.

Essi udirono quindi una gran voce dal cielo che disse loro: »Salite quassù«. Cosí essi salirono al cielo in una nuvola e i loro nemici li videro.

Allora Giobbe si alzò, si stracciò il suo mantello e si rase il capo; poi cadde a terra e adorò,

e disse: »Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo vi ritornerò. L’Eterno ha dato e l’Eterno ha tolto. Sia benedetto il nome dell’Eterno«.

Il giusto muore ma nessuno vi bada; gli uomini pii sono portati via, e nessuno considera che il giusto è portato via davanti al male.

Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato nell’integrità riposano sui loro letti.

E alcuni uomini pii portarono a seppellire Stefano e fecero grande cordoglio per lui.