In seguito, al tempo di Artaserse, Bishlam, Mithredath, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri aramaici e tradotta in aramaico.
Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshakeh: »Deh, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo comprendiamo, ma non parlarci in ebraico, in modo che oda il popolo che è sulle mura«.
Ma Rabshakeh rispose: »Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto agli uomini che stanno sulle mura, ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?«.