Ma, all’inizio del loro insediamento colà, essi non temevano l’Eterno; perciò l’Eterno mandò in mezzo a loro dei leoni che uccisero alcuni di loro.

Allora il re di Assiria diede quest’ordine, dicendo: »Fatevi ritornare uno dei sacerdoti che avete deportato di là; egli vada, vi si stabilisca ed insegni loro la legge del DIO del paese«.

Così uno dei sacerdoti, che erano stati deportati dalla Samaria, venne a stabilirsi a Bethel e insegnò loro come dovevano temere l’Eterno.

Cosí essi temevano l’Eterno e servivano i loro dèi, secondo le usanze delle quali erano stati deportati.

Allora quegli disse: »Il tuo nome non sarà piú Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con DIO e con gli uomini, ed hai vinto«.

Poi là eresse un altare e lo chiamò El-Elohey-Israel.

E DIO gli disse: »Il tuo nome è Giacobbe; tu non sarai piú chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele«. E gli mise nome Israele.

quindi disse a Geroboamo: »Prendine per te dieci pezzi, perché cosí dice l’Eterno, il DIO d’Israele: »Ecco, io strapperò il regno dalle mani di Salomone darò dieci tribú a te.

E ora tu dici: »Va’ a dire al tuo signore: C’è qui Elia!«.

Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati col nome d’Israele, e che siete usciti dalle sorgenti di Giuda, voi che giurate per il nome dell’Eterno e menzionate il DIO d’Israele, ma non in verità e giustizia.