Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad disse ad Achab: »Com’è vero che vive l’Eterno, il DIO d’Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola«.

perché, come è vero che l’Eterno, il salvatore d’Israele, vive anche se si trovasse in Gionathan mio figlio egli dovrà morire«. Ma nessuno fra tutto il popolo gli rispose.

Ma il popolo disse a Saul: »Dovrà Gionathan, che ha operato questa grande liberazione in Israele, morire? Non sia mai! Com’è vero che l’Eterno vive non cadrà in terra un sol capello del suo capo, perché oggi egli ha operato con DIO«! Così il popolo salvò Gionathan, ed egli non morì.

Davide giurò nuovamente e disse: »Tuo padre sa certamente che io ho trovato grazia ai tuoi occhi e avrà detto »Gionathan non sappia questo, perché non si affligga«. Ma com’è vero che l’Eterno vive e che vive l’anima tua, fra me e la morte c’è solo un passo«.

Poi manderò un ragazzo, dicendo: »Va’ a cercare le frecce«. Se dico al ragazzo: »Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!«, allora vieni perché, come l’Eterno vive, va bene per te e non c’è alcun pericolo.

Or dunque, signor mio, com’è vero che l’Eterno vive e che la tua anima vive l’Eterno ti ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Or dunque i tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal!

Poi Davide aggiunse: »Com’è vero che l’Eterno vive, solo l’Eterno lo colpirà: o perché arriverà il suo giorno e morirà, o perché andrà a combattere e verrà ucciso.

Ma Ittai rispose al re dicendo: »Com’è vero che l’Eterno vive e che vive il re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo«.

e giuri: »L’Eterno vive con verità con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in Lui e in Lui si glorieranno«.

Anche se dicono: »L’Eterno vive«, certo giurano il falso.

Eliseo le disse: »Che cosa devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?« Ella rispose: »La tua serva in casa non ha altro che un vasetto d’olio«.

Quando sei rientrata, chiudi la porta dietro di te e dei tuoi figli, poi versa l’olio in tutti quei vasi mettendoli da parte man mano che saranno pieni«.

Quando i vasi furono pieni, ella disse a suo figlio: »Portami ancora un vaso«. Ma egli le rispose: »Non ci sono piú vasi«. E l’olio si fermò.

E i suoi discepoli gli dissero: »Dove potremmo procurarci, in un luogo deserto, abbastanza pane per sfamare una folla cosí grande?«.

E Gesú disse loro: »Quanti pani avete?«. Essi dissero: »Sette e pochi pesciolini«.

E andò a sedersi di fronte a lui, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: »Non voglio vedere il fanciullo morire!«. Così ella si sedette di fronte a lui e alzò la voce e pianse.

Se esco per i campi, ecco gli uccisi per la spada; se entro in città, ecco quelli che languiscono per la fame. Perfino il profeta e il sacerdote si aggirano per un paese che non conoscono«.

Gli uccisi di spada stanno meglio di quelli che muoiono di fame, perché questi deperiscono estenuati per mancanza dei prodotti del campo.

»Figlio d’uomo, mangia il tuo pane con tremore e bevi la tua acqua con trepidazione e con ansietà.

Dirai quindi al popolo del paese: Cosí dice il Signore, l’Eterno, agli abitanti di Gerusalemme, nella terra d’Israele: Mangeranno il loro pane nell’afflizione e berranno la loro acqua nel terrore, perché il loro paese sarà spogliato di tutto ciò che contiene per la malvagità di tutti quelli che l’abitano.

Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino; sí, verrà come una devastazione dall’Onnipotente.

Non è forse il cibo tolto via davanti ai nostri occhi, e la gioia e l’allegrezza dalla casa del nostro DIO?