Ahishar era maggiordomo e Adoniram, figlio di Abda, era preposto ai tributi.

Li mandava a turno in Libano diecimila al mese, passavano un mese in Libano e due mesi a casa; il sovrintendente dei lavori forzati era Adoniram.

Adoram era preposto ai tributi; Giosafat, figlio di Ahilud, era cancelliere;

Il re Roboamo mandò Hadoram, incaricato dei tributi, ma i figli d’Israele lo lapidarono, ed egli morì. Allora il re Roboamo si affrettò a salire su un carro per fuggire a Gerusalemme.

Così Mosè gridò all’Eterno, dicendo: »Che farò io per questo popolo? Ancora un po’ ed essi mi lapideranno«.

Allora tutta l’assemblea parlò di lapidarli; ma la gloria dell’Eterno apparve sulla tenda di convegno a tutti i figli d’Israele.

Ma quelli fecero una congiura contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile della casa dell’Eterno.

Allora il comandante del tempio andò con le guardie e li ricondusse, senza far loro violenza, per paura di essere lapidati dal popolo.

Ma essi, mandando alte grida, si turarono gli orecchi e tutti insieme si avventarono sopra di lui;

e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. E i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.

Il re disse: »Se sono usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi«.

e ciascuno di loro uccise il suo uomo. Cosí i Siri si diedero alla fuga e gl’Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria, fuggí a cavallo con alcuni cavalieri.

L’empio fugge anche se nessuno lo insegue, ma il giusto è sicuro come un leone.

A motivo del peccato di un paese molti sono i suoi capi, ma con un uomo assennato che ha conoscenza la sua stabilità dura a lungo.

In quel giorno il piú coraggioso fra gli uomini valorosi fuggirà nudo«, dice l’Eterno.