2 Samuel 1:2-16
2
Al terzo giorno, ecco arrivare dall’accampamento di Saul un uomo con le vesti stracciate e col capo cosparso di terra. Appena giunto vicino a Davide cadde a terra e si prostrò.
3
Davide gli chiese: »Da dove vieni?«. L’altro gli rispose: »Sono fuggito dall’accampamento d’Israele«.
4
Davide gli disse: »Come sono andate le cose? Ti prego, raccontami«. Egli rispose: »Il popolo è fuggito dal campo di battaglia e molti uomini sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Gionathan sono morti«.
5
Allora Davide domandò al giovane che gli riferiva dell’accaduto: »Come sai che Saul e suo figlio Gionathan sono morti?«.
6
ll giovane che gli riferiva dell’accaduto disse: »Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa, quando vidi Saul appoggiato alla sua lancia, mentre i carri e i cavalieri lo inseguivano da vicino.
7
Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: »Eccomi«.
8
Egli mi chiese: »Chi sei tu?«. Gli risposi: »Sono un Amalekita«.
9
Allora egli mi disse: »Avvicinati a me e uccidimi, perché una grande angoscia si è impadronita di me, ma la vita è ancora tutta in me«.
10
Cosí mi avvicinai a lui e lo uccisi perché capivo che non avrebbe potuto vivere dopo la sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e il bracciale che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore«.
11
Allora Davide afferrò le proprie vesti e le stracciò, e lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui.
12
Cosí fecero cordoglio, piansero e digiunarono fino a sera, per Saul, per Gionathan suo figlio, per il popolo dell’Eterno e per la casa d’Israele, perché erano caduti per la spada.
13
Poi Davide chiese al giovane che gli aveva riferito dell’accaduto: »Di dove sei?«. Egli rispose: »Sono figlio di uno straniero, di un Amalekita«.
14
Allora Davide gli disse: »Come mai non hai avuto timore di stendere la mano per uccidere l’unto dell’Eterno?«.
15
Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: »Avvicinati e gettati su di lui!«. Egli lo colpí e quel tale morí.
16
Davide quindi gli disse: »Il tuo sangue ricada sul tuo capo perché la tua stessa bocca ha testimoniato contro di te, dicendo: »Io ho ucciso l’unto dell’Eterno««.