Al terzo giorno, ecco arrivare dall’accampamento di Saul un uomo con le vesti stracciate e col capo cosparso di terra. Appena giunto vicino a Davide cadde a terra e si prostrò.

Appena il ragazzo se ne fu andato, Davide si alzò dal lato meridionale si gettò con la faccia a terra e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l’un l’altro e piansero insieme; ma Davide pianse di più.

Quando Abigail vide Davide, scese in fretta dall’asino, e gettandosi con la faccia a terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra.

Mentre il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò e disse: »Aiuto, o re, mio signore!«.

Poi il re aggiunse: »Che cos’hai?« Ella rispose: »Questa donna mi ha detto »Dammi tuo figlio perché lo mangiamo oggi; mio figlio lo mangeremo domani«.

perché liberavo il povero che gridava in cerca di aiuto, e l’orfano che non aveva alcuno che l’aiutasse.

Avevo indossato la giustizia ed essa mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante.

Or in quella stessa città c’era una vedova che andava da lui, dicendo: »Fammi giustizia del mio avversario«.

tuttavia, poiché questa vedova continua a infastidirmi, le farò giustizia perché a forza di venire, alla fine non mi esaurisca"«.