Quando Giuseppe arrivò a casa. essi gli presentarono il dono che avevano portato con sé in casa, e si inchinarono fino a terra davanti a lui.

Noi stavamo legando dei covoni in mezzo al campo, quand’ecco il mio covone si drizzò e rimase dritto, mentre i vostri covoni si raccolsero e si inchinarono davanti al mio covone«.

Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: »Ho fatto un altro sogno! Ed ecco il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me«.

Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo rimproverò e gli disse: »Cosa significa questo sogno che hai fatto? Dovremo proprio io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci a terra davanti a te?«.

Così Mosè uscì ad incontrare suo suocero, si inchinò e o baciò; si interrogarono a vicenda sulla loro salute, poi entrarono nella tenda.

Al terzo giorno, ecco arrivare dall’accampamento di Saul un uomo con le vesti stracciate e col capo cosparso di terra. Appena giunto vicino a Davide cadde a terra e si prostrò.

La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: »Aiuto, o re!«.

Bath-Sceba s’inchinò e si prostrò davanti al re. Il re disse: »Che cosa vuoi?«.

Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re; e il re diede loro ascolto.