e il Dio onnipotente vi faccia trovare grazia davanti a quell’uomo, così che egli vi rilasci l’altro vostro fratello e Beniamino. Quanto a me, se devo essere privato dei miei figli, che lo sia!«.

»Va raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza né mangiare né bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; poi entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se dovrò perire, perirò«.

E siccome non c’era modo di persuaderlo, ci rassegnammo dicendo: »Sia fatta la volontà del Signore«.

Così Giacobbe passò in quel luogo la notte; e da ciò che gli veniva sottomano egli scelse un dono per suo fratello Esaú:

trenta cammelle allattanti con i loro piccoli, quaranta mucche e dieci tori, venti asine e dieci puledri.

E ordinò al primo: »Quando mio fratello Esaú ti incontrerà e ti chiederà: »Di chi sei tu e dove vai? A chi appartengono questi animali davanti a te?«,

Egli diede lo stesso ordine al secondo, al terzo e a tutti quelli che seguivano le greggi, dicendo: »In questo modo parlerete a Esaú quando lo incontrerete;

Così il dono andò davanti a lui, ma egli passò la notte nell’accampamento.

Ma Giacobbe disse: No, ti prego; se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta il mio dono dalla mia mano, perché vedere la tua faccia, per me è stato come vedere la faccia di DIO, e tu mi hai fatto una buona accoglienza.

Poi si misero a sedere per prendere cibo; ma, alzando gli occhi, ecco videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad coi loro cammelli carichi di spezie, di balsamo e di mirra, in viaggio per portarli in Egitto.

con i frutti preziosi del sole, con i preziosi prodotti di ogni mese,

Saul disse al suo servo: »Ma ecco, se andiamo, cosa porteremo all’uomo di DIO? Poiché il pane delle nostre sacche è finito e non abbiamo alcun dono da portare all’uomo di DIO. Che cosa abbiamo con noi?«.

E ora questo dono che la tua serva ha portato al mio signore, sia dato ai giovani che seguono il mio signore.

Cosí Salomone dominava su tutti i regni dal Fiume fino al paese dei Filistei e ai confini dell’Egitto. Essi gli portavano tributi e lo servirono tutti i giorni della sua vita.

E ognuno portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli, una certa quantità ogni anno.

»Ci sia un’alleanza fra me e te come vi fu fra mio padre e tuo padre. Ecco, io ti mando un dono di argento e d’oro; va’ a rompere la tua alleanza con Baasha, re d’Israele; affinché egli si ritiri da me«.

Allora il re disse ad Hazael: »Prendi con te un dono e va’ incontro all’uomo di DIO, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, dicendo: »Guarirò da questa malattia?««.

Achaz prese quindi l’argento e l’oro che si trovava nella casa dell’Eterno e nei tesori del palazzo reale e li mandò in dono al re di Assiria

In quel tempo Berodak-Baladan, figlio di Baladan, re di Babilonia, mandò lettere e un dono a Ezechia, perché aveva sentito che Ezechia era stato ammalato.

A motivo del tuo tempio a Gerusalemme, i re ti porteranno doni.

I re di Tarshish e delle isole gli pagheranno il tributo, i re di Sceba e di Saba gli offriranno doni.

Fate voti all’Eterno, al DIO vostro, e adempiteli; tutti quelli che stanno attorno a lui portino doni al Tremendo.

L’uomo privo di senno dà la mano come garanzia e s’impegna per il suo vicino.

Il regalo dell’uomo gli apre la strada e lo porta alla presenza dei grandi.

Molti implorano il favore del principe, e tutti sono amici di chi fa doni.

Un dono fatto in segreto placa la collera e un regalo sottomano calma l’ira violenta.

Giuda e il paese d’Israele commerciavano con te; in cambio delle tue merci ti davano grano di Minnith, paste, miele, olio e balsamo.

Poi si misero a sedere per prendere cibo; ma, alzando gli occhi, ecco videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad coi loro cammelli carichi di spezie, di balsamo e di mirra, in viaggio per portarli in Egitto.

Non c’è forse balsamo, in Galaad, non c’è là alcun medico? Perché mai non giunge la guarigione della figlia del mio popolo?

I figli di Dedan trafficavano con te; il commercio di molte isole passava per le tue mani; come compenso ti davano zanne d’avorio e ebano.

Ma a voi ho detto: Voi prenderete possesso del loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre latte e miele, Io sono l’Eterno, il vostro DIO, che vi ho separato dagli altri popoli,

oltre quello che proveniva dai mercanti dal traffico dei commercianti, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese.

Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è piú soave di tutti gli aromi!

nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d’incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi.

Lèvati, aquilone, e vieni, austro, soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano! Entri il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti!

Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Amici, mangiate, bevete; sí inebriatevi, o diletti!

Fa’ presto, mio diletto e sii simile a una gazzella o a un cerbiatto, sui monti degli aromi!