Génèse 37:28
Come quei mercanti Madianiti passavano, essi sollevarono e tirarono Giuseppe fuori dal pozzo e lo vendettero agli Ismaeliti per venti sicli d’argento. E questi condussero Giuseppe in Egitto.
Génèse 25:1
Poi Abrahamo prese un’altra moglie, di nome Keturah.
Génèse 25:2
E questa gli partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Ishbak e Shuah.
Génèse 39:1
Or Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo compró dagli Ismaeliti che lo avevano portato laggiú.
Ester 1:10
Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, egli ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar e a Karkas, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero,
Esaïe 56:3
Non dica il figlio dello straniero che si è unito all’Eterno: »L’Eterno mi ha certamente escluso dal suo popolo«. E non dica l’eunuco: »Ecco, io sono un albero secco«.
Génèse 39:1-23
1
Or Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo compró dagli Ismaeliti che lo avevano portato laggiú.
2
l’Eterno fu con Giuseppe; ed egli prosperava e stava nella casa del suo padrone, l’Egiziano.
3
E il suo padrone vide che l’Eterno era con lui, e che l’Eterno faceva prosperare nelle sue mani tutto ciò che faceva.
4
Così Giuseppe trovó grazia agli occhi di lui ed entró al servizio personale di Potifar, che lo fece soprintendente della sua casa e mise nelle sue mani tutto quanto possedeva.
5
Dal momento che l’ebbe fatto soprintendente della sua casa e di tutto quanto possedeva, l’Eterno benedisse la casa dell’Egiziano a motivo di Giuseppe; e la benedizione dell’Eterno fu su tutto quanto egli aveva, in casa e in campagna.
6
Così Potifar lasciò tutto quanto aveva nelle mani di Giuseppe e non si preoccupava piú di cosa alcuna, tranne del suo proprio cibo. Or Giuseppe era bello di forma e di bell’aspetto.
7
Dopo queste cose. avvenne che la moglie del suo padrone mise gli occhi su Giuseppe e gli disse: »Coricati con me«.
8
Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: »Ecco, il mio padrone non si preoccupa di quanto ha lasciato in casa con me e ha messo nelle mie mani tutto quanto ha.
9
Non c’è alcuno piú grande di me in questa casa; egli non mi ha proibito nulla tranne te perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?«.
10
Nonostante il fatto che lei ne parlasse a Giuseppe ogni giorno. egli non acconsentì a coricarsi con lei né a darsi a lei.
11
Un giorno avvenne che egli entrò in casa per fare il suo lavoro, e non vi era in casa nessuno dei domestici.
12
Allora ella lo afferrò per la veste, e gli disse: »Coricati con me«. Ma egli le lasciò in mano la sua veste. fuggì e corse fuori.
13
Quando ella vide che egli le aveva lasciato in mano la sua veste e che era fuggito fuori.
14
Chiamò i suoi domestici, e disse loro: »Vedete, egli ci ha portato in casa un Ebreo per prendersi giuoco di noi; egli è venuto da me per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce.
15
Come egli mi ha udito alzare la voce, gridare, ha lasciato la sua veste vicino a me, è fuggito ed è corso fuori«.
16
Così ella tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo padrone non fu tornato a casa.
17
Allora ella gli parlò in questa maniera: »Quel servo Ebreo, che tu ci hai portato, è venuto da me per prendersi giuoco di me.
18
Ma come io ho alzato la voce e ho gridato egli ha lasciato la sua veste vicino a me ed è fuggito fuori«.
19
Così, quando il suo padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questo modo dicendo: »Il tuo servo mi ha fatto questo!«, si accese d’ira.
20
Allora il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione nel luogo dove erano rinchiusi i carcerati del re. Egli rimase quindi in quella prigione.
21
Ma l’Eterno fu con Giuseppe e usò verso di lui benevolenza, cattivandogli le grazie del direttore della prigione.
22
Così il direttore della prigione affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; ed egli era responsabile di tutto quanto si faceva là dentro.
23
Il direttore della prigione non controllava piú nulla di quanto era affidato a Giuseppe, perché l’Eterno era con lui, e l’Eterno faceva prosperare tutto quanto egli faceva.
Génèse 40:4
E il capitano delle guardie li affidò alla sorveglianza di Giuseppe il quale li assisteva. Così essi rimasero in prigione per un certo tempo.
2 Rois 25:8
Il settimo giorno del quinto mese (era il diciannovesimo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia), giunse a Gerusalemme Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, servo del re di Babilonia.