E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie di Abramo era Sarai, e il nome della moglie di Nahor, Milkah, figlia di Haran, padre di Milkah e padre di Iskah.

Ma Sarai era sterile, non aveva figli.

Poi DIO disse ad Abrahamo: »Quanto a Sarai tua moglie non la chiamare piú Sarai, ma il suo nome, sarà Sara.

Allora Abrahamo si prostrò con la faccia a terra e rise; e disse in cuor suo: »Nascerà forse un figlio a un uomo di cento anni? E partorirà Sara che ha novant’anni?«.

Ma DIO rispose: »No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Isacco; e io stabilirò il mio patto con lui, come un patto eterno con la sua discendenza dopo di lui.

Ed egli disse: »Tornerò certamente da te l’anno prossimo a questo tempo; ed ecco, Sara tua moglie avrà un figlio«. E Sara ascoltava all’ingresso della tenda, che era dietro di lui.

Perciò Sara rise dentro di sé, dicendo: »Vecchia come sono, avrei io tali piaceri, dato che il mio stesso signore è vecchio?«.

Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per l’Eterno? Al tempo fissato, fra un anno, ritornerò da te, e Sara avrà un figlio«.

L’Eterno visitò Sara come aveva detto; e l’Eterno fece a Sara come aveva promesso.

E Abrahamo pose nome Isacco al figlio che gli era nato, e che Sara gli aveva partorito.

Ora Abrahamo aveva cento anni, quando gli nacque suo figlio Isacco.

E disse pure: »Chi avrebbe mai detto ad Abrahamo che Sara allatterebbe figli? Poiché io gli ho partorito un figlio nella sua vecchiaia«.

E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già reso come morto (avendo egli quasi cent’anni), né al grembo già morto di Sara.

Allora ella disse ad Abrahamo: »Scaccia questa serva e suo figlio, perché il figlio di questa serva non dev’essere erede con mio figlio, con Isacco«.

Abrahamo diede tutto ció che possedeva a Isacco;