Salirono attraverso il Neghev e andarono fino a Hebron, doverano Ahiman, Sceshai e Talmai, discendenti di Anak. (Or Hebron era stata edificata sette anni prima di Tsoan in Egitto).
La prese con il suo re e con tutte le sue città; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano; non vi lasciò alcun superstite. Egli trattò Debir e il suo re come aveva trattato Hebron, come aveva pure trattato Libnah e il suo re.
Per questo Hebron è rimasta proprietà di Caleb, figlio di Jefunneh, il Kenizeo, fino al giorno doggi, perché aveva pienamente seguito lEterno, il DIO dIsraele.
Essi dunque designarono Kedesh in Galilea, nella regione montuosa di Neftali, Sichem nella regione montuosa di Efraim e Kiath-Arba, (che è Hebron), nella regione montuosa di Giuda.
Poiché fino a quando il figlio di Isai vivrà sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo da me, perché deve morire«.
Così tutti gli anziani dIsraele vennero dal re a Hebron e il re Davide fece alleanza con loro a Hebron davanti allEterno, ed essi unsero Davide re sopra Israele.
Così Esaú prese a odiare Giacobbe a motivo della benedizione datagli da suo padre, e disse in cuor suo: »I giorni del lutto per mio padre si avvicinano; allora ucciderò mio fratello Giacobbe«
Come furono giunti allaia di Atad, che è oltre il Giordano, vi fecero grandi e solenni lamenti; e Giuseppe osservò per suo padre un lutto di sette giorni.
Cosí fecero cordoglio, piansero e digiunarono fino a sera, per Saul, per Gionathan suo figlio, per il popolo dellEterno e per la casa dIsraele, perché erano caduti per la spada.
Geremia compose un lamento su Giosia, tutti i cantori e le cantanti nei loro lamenti hanno parlato di Giosia fino al giorno doggi; e questi sono divenuti unusanza in Israele; ed ecco, essi sono scritti nei Lamenti.
Non piangete per il morto, non fate cordoglio per lui, ma piangete amaramente per chi parte, perché non tornerà piú né rivedrà piú il suo paese nativo.
Perciò cosí dice lEterno riguardo a Jehoiakim, figlio di Giosia, re di Giuda: »Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, fratello mio! Ahimè, sorella! Non faranno cordoglio per lui, dicendo: Ahimè, signore! Ahimè, sua maestà!
»Figlio duomo, ecco, io ti porterò via con un sol colpo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non far cordoglio, non piangere e non versare alcuna lacrima.
17
Gemi in silenzio, non fare il lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i sandali ai piedi, non coprirti la barba e non mangiare il pane delle persone in lutto«.
18
Al mattino parlai al popolo e alla sera mia moglie morí; la mattina dopo feci come mi era stato comandato.
Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: »Ella se ne va al sepolcro per piangere la«.