Poi il Filisteo disse a Davide: »Vieni qui, e io darò la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi«.

Sappi e vedi ciò che devi fare. perché accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa; egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare«.

Chi corregge lo schernitore si attira vituperio, e chi riprende l’empio riceve ingiuria.

Non riprendere lo schernitore, perché ti odierà; riprendi il saggio, ed egli ti amerà.

che dice: »Sta’ per conto tuo, non avvicinarti, perché sono piú santo di te«. Queste cose sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde tutto il giorno.

Perciò le piogge sono state trattenute e l’ultima pioggia, non c’è stata. Ma tu hai avuto una fronte da prostituta e hai rifiutato di vergognarti.

Si vergognavano quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati«, dice l’Eterno.

Si vergognavano forse quando compivano abominazioni? No! Non si vergognavano affatto, né sapevano che cosa fosse arrossire. Perciò cadranno fra quelli che cadono; quando li visiterò saranno rovesciati«, dice l’Eterno.

Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi.

Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e giunse a piantare le sue tende fino a Sodoma.

Ma quegli rispose: »Chi ti ha costituito principe e giudice su di noi? Vuoi uccidermi come hai ucciso l’Egiziano?«. Allora Mosè ebbe paura, e disse: »Certamente la cosa è risaputa«.

Il giorno seguente egli comparve in mezzo a loro, mentre litigavano e li esortò alla pace, dicendo: »O uomini, voi siete fratelli, perché vi fate torto l’un l’altro?«.

Vuoi uccidere me, come ieri hai ucciso l’Egiziano?".

e scampò invece il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale di quegli scellerati

(quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, tormentava ogni giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvagie),

E l’Eterno disse: »Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare.

E se l’uomo gli diceva: »Si faccia prima fumare il grasso, poi prenderai quanto vorrai« egli rispondeva: »No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò per forza«

L’uomo saggio teme e si allontana dal male, ma lo stolto si adira ed è presuntuoso.

E’ meglio incontrare un’orsa derubata dei suoi piccoli, che uno stolto nella sua follia.

La pietra è grave e la sabbia pesante, ma l’ira dello stolto pesa piú di tutt’e due.

Questo è un male in tutto ciò che si fa sotto il sole: hanno tutti la stessa sorte, e inoltre il cuore dei figli degli uomini è pieno di malvagità e la follia risiede nel loro cuore mentre vivono; poi se ne vanno ai morti.

L’inizio del suo parlare è stoltezza, e la fine del suo dire è pazzia dannosa.

Allora Nebukadnetsar fu ripieno di furore e l’espressione del suo volto mutò nei riguardi di Shadrak, Meshak e Abednego. Riprendendo la parola comandò di riscaldare la fornace sette volte piú di quanto si soleva riscaldarla.

Allora questi tre uomini furono legati con i loro calzoni, le loro tuniche, i loro copricapo e tutte le loro vesti e furono gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente.